Aci Castello (Ct): immobile confiscato alla mafia a Thamaia. La presidente dell’associazione annuncia che saranno implementate le attività

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L’immobile confiscato alla mafia di via Giuseppe Rapisardi ad Aci Castello è stato aggiudicato in via provvisoria all’associazione Thamaia Onlus. Con l’aggiudicazione definitiva sarà assegnato in comodato d’uso gratuito per il termine di 15 anni. 

All’interno dei locali verrà realizzato un centro antiviolenza. Ad annunciarlo questa mattina – in conferenza stampa  – l’amministrazione comunale retta dal sindaco Carmelo Scandurra. Presenti oltre alla Presidente di Thamaia Onlus Anna Agosta; il procure aggiunto Marisa Scavo, responsabile per la Procura dell’area riguardante i fascicoli delle fasce deboli e dei codici rossi; l’assessore regionale alle politiche sociali Antonio Scavone; il già Procuratore della Repubblica reggente Michelangelo Patanè.  L’immobile, di circa 130 metri quadri, venne confiscato nel 2000 quale abitazione privata di un noto esponente del clan Santapaola. Inizialmente venne ospitata una ludoteca poi, dal 2008 ad oggi, l’appartamento non è stato più utilizzato.

«Per Aci Castello è un giorno molto importante per almeno due motivi – ha detto il primo cittadino Scandurra – prima di tutto perché stiamo dando concretezza al nostro programma elettorale passando dal detto ai fatti. Avevamo in programma di tutelare le parti deboli e lo stiamo facendo. Poi, stiamo finalmente destinando un bene confiscato a fini sociali, speriamo di continuare celeri verso questa strada dando la giusta funzione anche agli altri beni confiscati».

«Sono felice di aver contribuito a realizzare un progetto che concretamente tutela i diritti delle persone fragili. Oggi questo risultato riguarda un tema ancora molto caldo che purtroppo è quello della violenza sulle donne» ha affermato l’assessore comunale competente al ramo Valentina Zangara. 

La presidente di Thamaia ha presentato il progetto e ha precisato che grazie a questo immobile le attività dell’associazione potranno essere implementate «per le donne in difficoltà sarà anche più facile raggiungerci con un’altra sede dislocata. Operiamo a Catania da anni ma la nostra attività si estende su tutta la città metropolita» ha aggiunto la Agosta.

 

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Benanti

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