Amt, è di nuovo sciopero il 16 dicembre. Le motivazioni della Faisa-Cisal


Pubblicato il 13 Dicembre 2019

COMUNICATO STAMPA

FAISA CISAL: IL SILENZIO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SUL FUTURO DI AMT CATANIA S.P.A. CI COSTRINGE AD UNA NUOVA INIZIATIVA DI SCIOPERO PER IL PROSSIMO 16 DICEMBRE.

Il silenzio mantenuto dall’Amministrazione Pogliese dopo le nostre proteste, da quando si è insediato questo CDA si sono susseguiti 12 scioperi, ed una serie di iniziative da parte di AMT Catania Spa, che mirano a ridimensionare la nostra officina esternalizzando i lavori da eseguire sui nostri autobus, oltre al disagio dei cittadini privati di alcune linee storiche che lasciano intere zone senza servizio ed infine, le incomprensibili decisioni gestionali di variare continuamente la struttura organizzativa della stessa – afferma Romualdo Moschella segretario Regionale del Sindacato Faisa Cisal – ci impongono di proclamare una nuova giornata di sciopero della durata di 24 ore per il prossimo lunedì 16 dicembre 2019 nell’interesse di AMT e del trasporto pubblico a Catania, tutte queste problematiche rientrano nei tre punti elencati nella procedura di sciopero, senza dimenticare che ad oggi non abbiamo garanzie per il pagamento della 13° e dello stipendio di dicembre 2019.

Pur dispiacendoci di dover assumere una iniziativa che inevitabilmente causerà disagio all’utenza e alla città – spiega il dirigente sindacale – abbiamo scelto questo periodo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione economica/finanziaria dell’Azienda Metropolitana Trasporti Catania spa e sulle assurde iniziative intraprese dalla stessa.

Tra l’altro, l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale di silenzio e disinteresse verso la partecipata più importante del Comune di Catania impone di assumere ogni iniziativa in grado di consentire di avere certezza sul mantenimento di un servizio essenziale quale è quello del trasporto pubblico locale alla luce del taglio di 300 milioni di Km per il 2020.

Il Comune di Catania, quale proprietario e debitore di AMT, – prosegue l’esponente di Faisa Cisal – ha l’obbligo e il dovere come da noi più volte richiesto a nome dei lavoratori di indicare quale strategia, quale politica e quali azioni intende assumere nel campo del trasporto pubblico locale, non basta aver redatto un contratto di servizio per 3 anni, oggi la città soffre per un servizio non all’altezza del fabbisogno giornaliero.

Al Comune – conclude Moschella – non chiediamo di sbloccare ad AMT all’ultimo momento le risorse, fra l’altro dovute, per pagare stipendi e impegni improrogabili ma di garantire il rispetto del contratto di servizio esistente, la possibilità di programmazione dell’azione industriale e, oggi più che mai, di confrontarsi nell’interesse dell’Azienda, dei lavoratori e della Città.

il segretario regionale Faisa-Cisal Autoferrotranvieri

Romualdo Moschella.


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