Antidroga, Adrano (Catania): arresti del commissariato


Pubblicato il 29 Aprile 2014

Bilancio dell’operazione di stamane.

Dalla Questura…

In data odierna, 29.04.2014, nelle prime ore del mattino, personale del Commissariato P.S. di Adrano ha dato esecuzione a ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di ventisette soggetti residenti in quel centro, responsabili del reato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, ex art.74 D.P.R. 309/90.

L’indagine a cura della Squadra Investigativa del Commissariato, si è protratta per diversi mesi, comprendendo l’utilizzo sia di mezzi tradizionali sia di mezzi tecnici audio e video, consentendo di individuare numerosi soggetti impegnati in una fiorente attività di spaccio di sostanza stupefacente del tipo eroina e cocaina, illecita attività gravitante nella centrale zona della Stazione della Ferrovia Circumetnea, e più specificamente negli spazi, strutture e binari, della Stazione in disuso.

Nel corso di accurate indagini sono stati ottenuti numerosi e obiettivi riscontri, tali da comportare arresti in flagranza e sequestro di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, accertando altresì come il denaro provento dell’illecito traffico venisse in buona misura impiegato per il mantenimento economico dei detenuti in carcere affiliati al Clan SANTANGELO e delle famiglie di costoro.

Le indagini hanno, in particolare, consentito di acclarare la presenza di due gruppi impegnati nello spaccio di sostanze stupefacenti, tra l’altro collegati tra loro, e più precisamente: uno gestito da MANCUSO Nicola, referente di SANTANGELO Antonino, deceduto successivamente in un sinistro stradale, figlio del locale “boss” SANTANGELO Alfio, quest’ultimo all’epoca dei fatti detenuto; un secondo gruppo, era pertinente aLA ROSA Giovannie ZAMMATARO Antonino, referenti della “famiglia” denominata ROSANO-PIPITUNI, tra i quali si emergeva ROSANO Valerio, figlio di Vincenzo, reggente della suddetta cosca. Nel corso delle esecuzioni dei provvedimenti restrittivi venivano rinvenute e sequestrate, a carico di quattro dei destinatari delle suddette misure, sei pistole, di cui quattro con matricola abrasa, munizionamento vario, la somma di 61.950 euro in banconote di vario taglio, nonché ulteriori quantitativi di sostanza stupefacente; pertanto, i quattro, ossiaLA ROSA Giovanni, FORMICA Francesco, ROSANO Valerio e GIARRIZZO Nicolò, venivano indagati in stato di arresto anche per tali fatti.

Ultimati gli adempimenti di rito, tutti gli arrestati venivano associati, in parte pressola Casa Circondarialedi Piazza Lanza ed in parte presso il carcere di Bicocca a disposizione della procedente A.G. 


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