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Caso ODA, la vicenda di “Speranza” in aula consiliare: il Comune non può restare indifferente, la Regione deve intervenire
Pubblicato il 22 Luglio 2025
Catania, 22 luglio 2025 – Nella seduta del Consiglio comunale del 10 luglio abbiamo portato all’attenzione dell’amministrazione il caso della signora “Speranza” (nome di fantasia), dipendente dell’ODA, malata oncologica, vedova, senza stipendio da sei mesi, che in quella stessa giornata rischiava di essere sfrattata dalla propria abitazione.
Grazie a un rinvio, è stata ottenuta una proroga dei termini fino al 10 settembre, ma la minaccia concreta dello sfratto resta.
Casi come quello della signora Speranza non sono isolati: ce ne sono altri in corso, alcuni anche più drammatici, attualmente oggetto di approfondimenti.
Pur trattandosi di una vicenda che coinvolge direttamente l’Opera Diocesana Assistenza, le istituzioni pubbliche non possono restare indifferenti.
“Ho chiesto – dichiara il consigliere comunale M5s Graziano Bonaccorsi – all’amministrazione comunale di attivare con urgenza i servizi sociali e individuare una soluzione abitativa immediata, per garantire un tetto e un minimo di dignità a chi oggi è abbandonato da tutti.”
Ma non basta l’intervento del Comune: “È fondamentale che la deputazione regionale dia un segnale concreto, assumendo un ruolo politico attivo per far luce su questa emergenza – dice la consigliera M5s Gianina Ciancio – affinché l’ODA possa pagare gli stipendi arretrati e, soprattutto, affinché si trovi una soluzione strutturale alla crisi gestionale dell’ente, che da troppo tempo ricade sulle spalle di lavoratrici e lavoratori in condizioni di profonda precarietà e sofferenza”.
“Il silenzio istituzionale è inaccettabile. Comune, Regione e tutte le istituzioni coinvolte devono agire insieme e subito, per tutelare la dignità e i diritti fondamentali delle persone più vulnerabili” dichiarano i consiglieri Bonaccorsi e Ciancio.
Movimento Cinque Stelle Catania.



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