Catania, Camera di Commercio, Pietro Agen: “Ecco quanto abbiamo fatto in cinque anni….”


Pubblicato il 10 Luglio 2012

Incontro con la stampa su questioni strettamente legate all’ente camerale. Per le polemiche, pardon per questioni legate alle singole associazioni di categoria prossimo appuntamento giovedì e si annunciano “bombe”….

A cura di Iena Camerale

“Sappiamo distinguere tra istituzionale e polemico. Oggi sono ancora presidente della Camera e voglio parlare con contenuti di fine mandato. Chiudiamo cinque anni di ottimi risultati e di bilanci finalmente in attivo, senza comunicazioni giudiziarie, senza note della Corte dei conti e senza inviti a comparire”. Il 12 luglio sarà l’ ultimo giorno di mandato per Pietro Agen e la sua giunta in Camera di Commercio a Catania.

Nel corso dell’ incontro di stamattina con la stampa (nella foto), Agen ha sottolineato più volte di non voler fare polemica in sede camerale e di rimandare alla conferenza stampa di giovedì prossimo in Confcommercio eventuali aspetti di denuncia politica o penale che saranno affrontati dalla presidenza dell’ associazione. “Non siamo noi a dire bugie e proveremo, invece , che qualcun altro le dice”. Il riferimento è chiaramente alla “guerra di Fontanarossa” attorno alle nomine dell’aeroporto. Ieri Ivan Lo Bello aveva attaccato Agen proprio su questo tema.

Il presidente Agen, che insieme alla sua giunta si è riunito per l’ ultima volta oggi, prima della naturale scadenza di mandato (31 i punti affrontati nell’ ordine del giorno) ha detto di avere rettificato per iscritto a tutte le 107 camere di commercio italiane i motivi del commissariamento dell’ente, avvenuto, così come riconosciuto dal Tar in tempi rapidissimi, non per aver commesso irregolarità ma per scadenza del mandato.Un atto dipeso, in sostanza, “dall’ incapacità di contare gli esatti giorni dell’insediamento da parte di qualcuno” e non da motivazioni giudicate pesanti e offensive, “pubblicate in anticipo rispetto all’ atto stesso, a mezzo stampa, da un giornale che sarà perseguito per diffamazione”.

Agen si è poi soffermato sulla questione Sac domandandosi, prima di tutto, come sia potuto accadere che nel corso di un’ intervista giornalistica raccolta prima della votazione di domenica scorsa da un giornale on line, un presidente di categoria abbia dichiarato di avere a disposizione non più quattro ma otto seggi. Particolare di cui ancora oggi la Camera di Commercio non è informata.

In secondo luogo, Agen ha sottolineato di avere presentato per le elezioni della Sac cinque nominativi, e cioè: “quello del candidato ufficiale, Salvatore Bonura, presidente Cia, e in seconda battuta quella del docente universitario Rosario Faraci. Sono poi stati aggiunti tre nomi a sola valenza riempitiva, e cioè – ha detto il presidente della Camera di Commercio- me stesso, il vicepresidente Francesco Costanzo e Antonino Barberi “.Il presidente ha poi chiesto di sapere (“Voglio lanciare una sfida”- ha detto) se esistono carichi pendenti all’ indirizzo di altri candidati indicati dalle componenti dei soci Sac: ” E se così fosse chiederemmo, anzi pretenderemmo, che si faccia un passo indietro, onesto e significativo in questo momento storico”.

Dopo avere giudicato “complessivamente positiva” la presidenza Sac di Mancini, ma anche passibile di critiche per decisioni legate all’ ultimo periodo di mandato ” caratterizzato da scelte legate sulla Global service che non abbiamo condiviso” , Agen ha rivendicato la libertà dell’ente di scegliere i nominativi per la candidatura. E ha sottolineato l’esistenza di una lettera ufficiale inviata lo scorso 2 luglio ai presidenti delle Camere di Ragusa e Siracusa dove è stata messa per iscritto: “la piena disponibilità ad un accordo che assegni al mondo camerale l’ onere e l’ onore di gestire, al di fuori di intrecci politici, la società aeroporto di Catania”. La scelta sarebbe stata rafforzata dalla considerazione che entro pochi mesi gli enti componenti la compagine societaria della Sac, e cioè Province di Catania e Siracusa, e Asi, ” saranno soggetti a momenti elettorali che potrebbero portare a vere e proprie rivoluzioni e comunque ad un cambiamento di soggetti posti alla guida degli stessi rispetto agli eventuali rappresentanti nominati”. A questa lettera Agen non ha mai ricevuto risposta. “A conferma che non si vuole lasciare fuori la politica, ma una parte di essa”- ha detto.

Infine, un invito istituzionale: “invito il commissario che si insedierà il 13 luglio a non modificare la lista dei candidati già depositata. Se ciò accadesse, non staremo con le mani in mano”.


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