CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
Catania, Capodanno “de sinistri”: “musica e balletti” e magari bummi!
Pubblicato il 02 Gennaio 2014
Fu Evento, fu bello, fu “sinistro”, fu…applauso.Ma ci fu anche…di iena antiminchiateChe notte, quella notte.
Il catanese – improvvisamente “imbiancatosi” per “scelta di vita”- si è ritrovato in piazza. A festeggiare, con la “sua” amministrazione, l’anno nuovo. Pronto, naturalmente, a dire fra qualche tempo -all’ennesimo “giro di valzer politico”- che lui quella sera non c’era. Anzi, che Enzo Bianco non gli è mai piaciuto.
Che volete farci: Catania è città di teatranti. Simpatici teatranti. Pronti a salire dove conviene loro. Basta che a loro -come singoli- vada bene. Per il loro interesse privato.
Insomma, si può fare quel che si vuole, dire, non dire, mentire, saltare da “destra” a “sinistra”, da “sinistra” a “destra”. Come fu? “Francia o Spagna purchè se magna”.
Volete che non ci siano state migliaia e migliaia di catanesi? Massì, anche di più, chi fudda (talìa foto)!
C’hanno messo pure un “Bella Ciao”, tanto i partigiani -quelli veri- non si possono difendere.
Al massimo ci sono quattro “cantori di regime” che devono campare. C’è crisi, si devono pagare le bollette. E le paste la domenica.
Poi, ci sono stati -in quello baillamme di minchiate, musiche e balletti- magari i botti (e qualcuno aveva sollecitato attenzione sul “tema” sul quotidiano locale, ma tant’è). Meglio “i bummi” di fronte al Municipio, trasformato alla bisogna (guardate la sequenza in alto). Sotto gli occhi e altro dei carabinieri! Proprio così: siamo non siamo nella legalità catanese! Chi ne dubita è mandato: per mandare dove meritano i “cantori di regime” il tempo è già scaduto.





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