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Catania “Far West”, il caso dell’imprenditore gambizzato dal concorrente: niente abbreviato condizionato. E il comune non si costituisce parte civile
Pubblicato il 21 Gennaio 2013
Tutto rinviato al 15 aprile, per l’abbreviato cosiddetto “secco”….di iena giudiziaria Marco Benanti
Niente abbreviato condizionato (ad una perizia medica per stabilire l’eventuale volontà omicida, come furono sparati i colpi) come richiesto dalla Difesa, ma abbreviato “secco” il 15 aprile prossimo. Così ha deciso, stamane, il Gup del Tribunale di Catania Anna Maggiore (Pm Alessandro La Rosa) per il procedimento nato dal tentato omicidio dell’imprenditore Francesco Carlino, che il 30 maggio dell’anno scorso, davanti ai bagnanti della Playa, sul lungomare sabbioso catanese, fu colpito, con diversi colpi di pistola, da un suo concorrente, Maurizio Borzì, attualmente detenuto. Una vicenda terribile, nata nell’ambito di una controversia sull’appalto comunale delle cabine. Si è salvato Francesco Carlino, 60 anni, ma oggi ancora si serve delle stampelle per camminare.
L’altra notizia è che il comune di Catania non si è costituito parte civile, come invece ha fatto Carlino. “Dispiace molto -ha dichiarato a fine udienza l’avv. Walter Rapisarda, che assiste Carlino- che il comune di Catania non si sia costituito parte civile. Non c’è dubbio che il gravissimo attentato di cui è rimasto vittima il geometra Carlino, per tempi, luogo e modalità di esecuzione, ha prodotto non solo un diretto danno all’immagine del Comune ma anche un concreto pericolo per l’incolumità dei cittadini, bene che il Comune, in quanto ente esponenziale territoriale, aveva l’obbligo di tutelare”.



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