Catania. “I soldi per le “due torri” di Librino non bastano poi. Tempi incerti e nessuna risposta chiara da Comune e Iacp”. Scatta una nuova vertenza SUNIA. Chiesto l’utilizzo dei fondi Next Generation Eu


Pubblicato il 16 Maggio 2024

Erano stati stanziati 12 milioni di euro per la riqualificazione delle “Due Torri” in viale Biagio Pecorino /viale San Teodoro a Librino. Ma con i rincari dovuti al trascorrere degli anni, per arrivare all’obiettivo ora mancano circa quattro milioni di euro. In particolare, è la seconda torre a rischiare di essere ancora una volta lasciata al suo destino da Comune e Iacp. 

Lo comunicano il SUNIA di Catania e Sicilia che stamattina hanno organizzato un incontro con i giornalisti sull’annosa questione che vede da più di quindici anni gli alloggi del quartiere  (ben 72 per palazzina) in attesa di essere completati. 

Le “Due Torri” avrebbero dovuto già essere riqualificate e ristrutturate con i Fondi del Pon Metro 2014/2020, ma dopo un continuo spostamento di somme da un fondo all’altro, a tutt’oggi non è chiaro come e se i lavori partiranno davvero. 

L’accordo tra i due enti, Comune e Iacp, hanno spiegato le segretarie di SUNIA Sicilia e SUNIA Catania, Giusi Milazzo e Agata Palazzolo, prevede che i lavori di riqualificazione riguardino per ora uno solo dei due stabili, ma il progetto è ancora in corso di definizione.

“Il condizionale riguarda ancora una volta certezza del progetto, tempi e scadenze. -spiegano le due segretarie – Per la torre destinata alla prima riqualificazione, l’obiettivo sembra essere quello di affidare i lavori a una ditta entro la fine di quest’anno; la consegna dovrebbe essere ultimata entro 24 mesi. Ma non ci sono certezze, come sempre è accaduto in questi anni. Inoltre ci chiediamo che fine farà l’altra torre? Per quella i soldi non ci sono e ci chiediamo se verranno mai trovati”. 

Nel corso degli anni le due torri sono state vandalizzate. Lo spazio adiacente è diventato una discarica.

“A Catania l’emergenza abitativa grave interessa almeno 15 mila famiglie e non ci si può permettere di perdere anni e anni per recuperare degli alloggi che nel frattempo vengono devastati, bruciando soldi pubblici- continuano Milazzo e Palazzolo- Sappiamo poi che i nuovi fondi europei  Next Generation Eu potrebbero essere utili a questo caso, e non solo. Tra due mesi uscirà il bando. Sono fondi destinati alla riqualificazione energetica delle case popolari. Come SUNIA Sicilia stiamo preparando  un elenco che contiene tutti gli alloggi pubblici che potrebbero beneficiarne.  Inizieremo proprio da Catania con un elenco di immobili da sottoporre sia all’IACP che al Comune. Apriamo dunque questa nuova vertenza come sindacato che difende gli inquilini, soprattutto i più deboli”.

L’edilizia pubblica catanese, secondo il SUNIA,  è del tutto insufficiente e servirebbero almeno 5000 nuovi alloggi per chi non può permettersi di pagare un affitto ordinario. Aumentano inoltre gli sfratti e non si trovano più alloggi in affitto per le famiglie con redditi medio-bassi. 

Un anno fa, proprio di fronte questi due palazzi di viale San Teodoro, è stata lanciata la “Petizione nazionale per il diritto all’ abitare”.

L’obiettivo è mettere all’ordine del giorno i temi e le soluzioni per cambiare la politica abitativa nel nostro Paese. Tremila delle seimila firme raccolte in Sicilia, provengono proprio da Catania.


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