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Catania, le dimissioni del prof. La Greca accendono il dibattito: “Un sospiro di sollievo per i cittadini più fragili”
Pubblicato il 12 Ottobre 2025
comunicato stampa.
CATANIA – “Finalmente sono arrivate le dimissioni del vice sindaco di Catania, Paolo La Greca – afferma Santo Musumeci, presidente dell’Associazione Catania più Attiva -, un sospiro di sollievo per tutti coloro che appartengono alla fascia più fragile della popolazione, e che per muoversi utilizzano l’automobile al pari di un ausilio sanitario, come un bastone, una stampella o una carrozzina, e che sono in possesso del contrassegno CUDE”.
È con queste parole che molte persone con disabilità e associazioni cittadine hanno accolto la notizia dell’addio del vice sindaco e assessore all’Urbanistica del Comune di Catania, prof. La Greca.
Per molti, si tratta della fine di una stagione amministrativa segnata da scelte e dichiarazioni considerate penalizzanti per la mobilità delle persone con disabilità, in particolare per chi utilizza il contrassegno CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo).
Le “teorie dei percorsi alternativi”
“Durante il suo mandato, il vice sindaco aveva proposto che i disabili titolari di contrassegno non potessero accedere liberamente nelle ZTL – continua Musumeci -, ma dovessero individuare percorsi alternativi, comunicando in anticipo la propria destinazione alle autorità. Un’idea giudicata irrealistica e umiliante per chi già convive con difficoltà quotidiane”.
Il caso di via Etnea
La tensione era salita anche quando i disabili hanno fatto notare che, per il principio di accessibilità, dove passa un autobus pubblico anche loro dovrebbero poter transitare, come nel caso di via Etnea.
Il vicesindaco La Greca ha proposto di deviare il percorso dei mezzi AMTS su via Manzoni, estendendo lì la ZTL e installando nuovi varchi elettronici. In questo modo i disabili sarebbero stati nuovamente esclusi dal passaggio in via Etnea.
“Un paradosso – afferma Santo Musumeci – invece di facilitare l’inclusione, si è cercato di spostare il problema altrove”.
Numeri sbagliati e dichiarazioni imprecise
Non sono mancati, inoltre, errori nei dati diffusi pubblicamente. La Greca aveva sostenuto che solo 16 Comuni italiani avessero aderito alla piattaforma nazionale CUDE, quando in realtà nel 2024 erano già oltre 500 (oggi più di 900).
Altre inesattezze riguardavano il numero dei disabili con contrassegno a Catania: l’ex vicesindaco aveva parlato di 6mila persone, confondendo il dato con quello dei cittadini titolari di legge 104, che include anche chi non ha problemi di deambulazione.
“La città non è un’aula universitaria”
L’Associazione Catania più Attiva auspica ora ad una nuova fase di dialogo e ascolto: “auguriamo al prof. La Greca di tornare serenamente alla sua attività accademica ma amministrare una città non è come tenere una lezione universitaria. Governare significa confrontarsi, ascoltare e trovare soluzioni condivise”.
“Le dimissioni possono rappresentare un’opportunità per ripensare la mobilità cittadina in chiave inclusiva, nel rispetto dei diritti e della dignità di tutti”, conclude il presidente Santo Musumeci.



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