CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
Cataniapolitica chiude: l’editore denuncia mancanza di fondi e la scarsa attenzione per la comunicazione
Pubblicato il 16 Gennaio 2012
Il motivo? “Semplice -aggiunge l’editore- mancanza di soldi! Non ne abbiamo, non abbiamo mai avuti. Abbiamo tirato avanti per tre anni, ci siamo divertiti, ma alla fine ci siamo pure logorati. Chiudiamo dunque. Ciò non significa che tutto ciò che abbiamo fatto andrà disperso. Ma anche per rinascere abbiamo bisogno di morire. Rimpianti non ne abbiamo. Forse abbiamo solo un pizzico di consapevolezza in più, quella cioè che questa città è estremamente povera. Senza iniziativa, senza soldi e senza slanci. Quasi meschina. La via della pubblicità non ha prodotto nulla”.
Sino ad oggi solo pubblicità gratuite. “Tutte quelle che vedete -chiarisce Giovanni Grillo- nella nota/sfogo diffusa via web- sono a titolo di amicizia. Quelle di carattere istituzionale non hanno fruttato neanche un centesimo. Anche l’appello ai lettori, attraverso posta pay, ha prodotto solo dieci (benedette, ovviamente) euro. Poco, troppo poco. Però gli attestati di stima sono stati tanti, le “pressioni” esterne pure e anche qualche sgambetto. Chi sa intende”.
Il fastidio che crea una testata giovane fatta dai giovani. “E capite bene pure voi – conclude l’editore- che non poteva che creare prurito una testata giovane che si è messa in testa di raccontare e soprattutto commentare, analizzare, criticare, la politica catanese e isolana. Dunque, addio. Il nostro commiato va a voi lettori. Ai 3439 fan di facebook. Chiudiamo con il numero più alto di “mi piace” in Sicilia per i giornali on line. Speriamo che non muoia però l’idea, raccontare il Palazzo”.



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