CESAME: verso il rilancio produttivo. I lavoratori si scommettono in proprio


Pubblicato il 04 Maggio 2012

Un “modello diverso” , malgrado tanti luoghi comuni sul lavoro dipendente e sulla Sicilia…A cura di Iena Operaia

Buone notizie da Roma per il futuro della “Cesame”, un’azienda al centro da anni di una vicenda piena di amarezze per i lavoratori (nella foto il momento di una protesta), che, pur di lavorare, si sono riuniti in cooperativa, mettendoci i propri soldi, per il rilancio produttivo. Ora sembra che le cose stiano andando nel senso di uno sblocco positivo. Così almeno secondo quanto comunicano dalla Regione Siciliana e dalle sigle di categoria di Cgil e Cisl.Stamattina, nel corso di una riunione che si e’ tenuta nella sede del Ministero dello Sviluppo economico, e’ arrivato dal Mise (il Ministero dello Sviluppo Economico) e dal dipartimento sviluppo e coesione l’assenso all’ipotesi che la Regione impegni le risorse disponibili provenienti dal Cipe e destinate al contratto di sviluppo regionale per dare, cosi’, il via libera al rilancio dell’azienda catanese.”E’ un’iniziativa – ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo – che sperimenta una nuova risposta alla crisi: non piu’ il ricorso agli ammortizzatori sociali, ma un’azione di sostegno al salvataggio e con i lavoratori impegnati in prima persona. Un modello da replicare”. Il piano d’impresa sara’ definito entro la fine di maggio e le risorse saranno disponibili, con l’impegno formale della Regione, entro la fine di giugno.Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti del Mise, del dipartimento sviluppo e coesione, dei sindacati e del personale della cooperativa Cesame, i dirigenti di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, e, per la Regione Cleo Li Calzi, della segreteria tecnica del presidente Raffaele Lombardo, e Salvatore Cianciolo, capo della task force per l’occupazione.Dal sindacato si fa sapere a sottoscrivere l’intesa che prevede l’impegno del Ministero dello Sviluppo Economico affinché il Cipe deliberi lo sblocco dei fondi FAS necessari alla Regione per poter “riempire” di soldi lo strumento del “Contratto di sviluppo”, sono stati lo stesso Ministero, la Regione Sicilia e i sindacati. A rappresentare i lavoratori c’erano la Filctem Cgil (Giuseppe D’Aquila), la Femca Cisl (Maurizio Caffo), la Cgil nazionale (Salvatore Barone) e la Camera del lavoro di Catania (Margherita Patti).Una volta che il Cipe avrà deliberato, la Regione sarà anche nella condizione di anticipare con fondi propri i contratti di sviluppo.”Tutto questo accadrà entro la prima settimana di giugno, ed entro quello stesso mese la cooperativa Cesame chiederà i finanziamenti alla Regione- spiegano D’Aquila e Caffo- Siamo contenti perché oggi possiamo dire che il gioco di squadra ha funzionato, e che le promesse sono state mantenute. E’ un sogno che si realizza e una speranza per la collettività. Da licenziati ad imprenditori: è stato difficile, ma l’orizzonte adesso sembra schiarito”.Si dichiarano “estremamente soddisfatti ” anche il segretario generale della Cgil di Catania Angelo Villari e il segretario confederale Margherita Patti: “Finalmente ci sono tutte le condizioni affinché un buon obiettivo imprenditoriale venga raggiunto. Le istituzioni hanno capito l’importanza, anche sociale, che l’operazione Cesame può assumere nell’intero territorio etneo, e non solo”.Adesso l’obiettivo è quello di avviare la produzione nel 2013. I 77 soci lavoratori che avevano occupato il salone del palazzo Esa, a Catania, e che poi hanno sospeso la protesta, hanno già investito le loro risorse personali per riavviare l’impresa (tutto il Tfr e l’indennità di mobilità per un totale di circa 750 mila euro).Alla faccia di tanti luoghi comuni e discorsi da salotto, i lavoratori sanno, spesso, dare risposte vere, rischiando in proprio, malgrado tutto.


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