Catania

COME GIULIO CESARE, NICO TORRISI (AD SAC): VENI, VIDI…SAC!

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Una targa con il Presidente dell’Enac. Che simboleggia un’epoca. Indimenticabile.

di iena degli “insaccati” marco benanti.

Una settimana indimenticabile quella vissuta all’aeroporto di Catania e in particolare da Nico Torrisi, amministratore delegato della Sac, la società di gestione dello scalo. La festa per il centenario è stata vissuta con i vertici delle istituzioni locali e nazionali: tutto un grande applauso. Consensi, plausi da tanti, anche dagli organi di vigilanza. Foto ricordo con il sindaco di Catania, l’erede politico di Enzo Bianco, “Enzo” Trantino: fra il pubblico qualcuno ha visto persino il Prefetto di Catania. Esiste. Che dire? Ad immortalare -a renderlo quasi immortale- il ricordo dell’evento, ecco questa targa, con la firma non del Presidente della Sac, ma proprio dell’Ad. E accanto alla sua la firma del numero uno dell’Enac. Un giorno, finirà nei libri di Storia: a Catania è accaduto anche questo.

Ma riannodiamo i fili di questa splendida storia catanese.

Dopo lo sfortunato episodio del 16 luglio dello scorso anno, con un incendio legato agli imprevisti della vita e una gestione (almeno così potrebbe essere sembrata) piuttosto travagliata della “crisi post-fuoco” (allora, la stampa nazionale la descrisse in tutto il suo splendore e non mancarono sul web indimenticabili video che immortalarono -per i presenti e per i posteri- le scene dell’utilizzo di megafoni in versione strumento per ufficio informazioni voli e tante altre soluzioni tecnologiche contro le sparute resse e disagi degli utenti) oggi è tutto dimenticato. Insomma, non è successo niente. Su tutto veglia, impavida, la magistratura catanese. Con la sua interpretazione rigorosa, quasi calvinista, della legalità.

A proposito dell’evento, riportiamo quanto ha scritto “La Sicilia” anche in relazione alle parole dell’Ada di Sac.

La settimana che finisce oggi è stata anche quella in cui si è appreso di una sconfitta in Tribunale della Sac e del suo Ad Torrisi, che avevano citato in giudizio, in sede civile, con richiesta di risarcimento cospicua, il giornale SudPress, Pierluigi Di Rosa e Lucia Agata Morabito per alcuni articoli ritenuti diffamatori. Il Giudice Angelo Pappalardo ha respinto la domanda della società e di Torrisi e li ha condannati alle spese processuali.

Leggendo il testo della sentenza, abbiamo notato alcuni passaggi che fanno pensare che Catania resta una città europea quando si parla di diritto alla conoscenza, all’informazione di temi di pubblico interesse. Eppure, per alcuni decenni, avevamo avuto la sensazione di vivere in un feudo. Ci siamo sbagliati, evidentemente. Bene, il giudice scrive, fra l’altro, in relazione agli articoli “incriminati”. Ecco, su cosa si è incentrata l’attenzione dei lettori: “…è il ricorso frequente all’affidamento diretto e la mancata rotazione degli affidatari esterni…” Già perchè accade?

Il Tribunale, inoltre, ricorda un aspetto dell’attività giornalistica che a Catania viene vissuto come qualcosa di lontano dalla cultura dominante: addirittura l’interesse pubblico.

“…è da intendersi “l’interesse pubblico all’informazione” (così, Cass. Civ. 27/01/2023 n. 2511)” : su questo è scritto che “non appare dubbia l’esistenza di un interesse della collettività alla conoscenza di notizie che riguardano una società a partecipazione pubblica, quale la SAC, che gestisce importanti aeroporti…” Pensa tu.

Ed ecco il finale della sentenza:

“Le spese processuali seguono il principio della totale soccombenza di parte attrice, sicchè gli attori devono essere condannati, in solido tra loro, alla refusione in favore di parte convenuta delle spese legali, che si liquidano come in dispositivo, previa applicazione, alla luce del valore della causa (da €.52.000,01 ad €.260.000,00), dei parametri di cui al D.M. 147/2022 al valore minimo per tutte le fasi (tenuto conto della non particolare complessità della causa e dell’esiguità dell’attività difensiva), con aumento per la difesa di più parti, oltre rimborso forfetario per spese generali 15%, Iva e CPA, come per legge, da distrarsi ai sensi dell’art. 93 c.p.c. in favore del difensore antistatario Avv. Francesco Sgroi.

P.Q.M.

Il Giudice del Tribunale di Catania, dott. Angelo Pappalardo, in funzione di Giudice Unico, definitivamente pronunciando nella causa civile iscritta al n. 1783/2022 R.G.:

  1. rigetta la domanda di parte attrice;
  1. condanna SAC – Società Aeroporto Catania s.p.a. e Domenico Torrisi, in solido tra loro, alla refusione in favore di Pierluigi Di Rosa, Sud Press s.r.l. e Lucia Agata Murabito delle spese del presente giudizio, che liquida in €. 11.283,00, oltre rimborso per spese generali 15%, IVA e CPA come per legge, da distrarsi in favore del difensore antistatario Avv. Francesco Sgroi.

Così deciso in Catania, il 8 maggio 2024”.

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Benanti

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