CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO IN 6 ATTIVITA’ COMMERCIALI PRESENTI IN AEROPORTO: SOSPESA L’ATTIVITA’ DI 3 BAR, UNO PER LAVORO IN NERO E DUE PER LA PRESENZA DI BLATTE E CATTIVE CONDIZIONI IGIENICHE.


Pubblicato il 31 Luglio 2025

LA REPLICA DELLA SAC

comunicato stampa dalla Questura di Catania.

La task force coordinata dalla Polizia di Stato ha eseguito, nella mattinata di martedì scorso, un’attività di controllo in sei attività commerciali autorizzate alla vendita di prodotti alimentari ubicate nel sedime dell’aeroporto di Catania.

L’intervento si inserisce nell’ambito dell’azione di verifica disposta dalla Questura di Catania negli esercizi commerciali del territorio provinciale per accertare l’osservanza di tutte le prescrizioni dettate dalla normativa vigente in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e regolarità della posizione lavorativa dei dipendenti, nonché quelle relative alle condizioni di igiene e sicurezza alimentare a tutela della salute dei consumatori.

L’azione di controllo ha visto impegnati diversi poliziotti della squadra volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, della Divisione Anticrimine e della Polizia di Frontiera, con l’intervento del personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana, degli ispettori dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, dei medici e dei tecnici del Dipartimento di prevenzione veterinaria – Servizio di Sanità pubblica Veterinaria, Dipartimento di prevenzione – Servizio Igiene pubblica e Spresal dell’ASP di Catania e degli agenti del settore Annona della Polizia Locale.

La task force ha proceduto al controllo di 6 esercizi commerciali, ubicati sia all’interno che all’esterno dell’aeroporto. In 3 di questi sono emerse alcune criticità ed irregolarità, che hanno comportato la sospensione delle attività e l’elevazione di sanzioni per un importo complessivo di circa 18.000 euro.

In particolare, è stata disposta la sospensione dell’attività di uno dei punti di ristoro controllati dal momento che è stata registrata l’irregolarità della posizione contrattuale di una lavoratrice. La donna ha ammesso di percepire il reddito di inclusione e, per scongiurare di perdere il sussidio, avrebbe chiesto al titolare di non assumerla. Il gestore potrà riprendere l’attività soltanto dopo la regolarizzazione della posizione della dipendente e il pagamento di una sanzione di oltre 6.500 euro. La maxi sanzione contestata è frutto anche della recidiva da parte del proprietario, in quanto, pochi mesi addietro, era già stato sanzionato per la presenza di lavoratori in nero.

Le verifiche sugli alimenti hanno permesso di far rilevare al Nucleo Operativo Regionale Agroalimentare Sicilia del Corpo Forestale e ai medici del servizio Veterinario dell’Asp 40 chili di alimenti privi del necessario requisito della tracciabilità, utile ad individuare l’esatta provenienza dei prodotti. Oltre alla sanzione di 1.500 euro contestata al titolare, la merce è stata sequestrata e distrutta dal momento che alcuni alimenti non sono risultati adatti al consumo umano.

Il proprietario del bar è stato denunciato per il reato di frode in commercio, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva, in quanto nel menu proponeva la possibilità di mangiare carne pregiata ed in frigo era presente soltanto comune carne di bovino, di qualità decisamente inferiore rispetto a quella pubblicizzata ai potenziali clienti.

Durante i controlli, la Polizia Locale ha rilevato l’assenza del cartello con gli orari di apertura, la mancata esposizione della Scia, mentre i cartelli che indicano il divieto di fumo non sono risultati conformi alla legge, sanzionando il titolare che è stato invitato presso gli uffici comunali per verifiche ulteriori.

Il controllo negli altri due bar sanzionati ha fatto emergere, invece, la presenza di blatte sia nei locali adibiti a magazzino, sia nel bancone vendite e preparazione degli alimenti. Per questa ragione, i medici del servizio “Igiene Pubblica” dell’Asp hanno sospeso con effetto immediato le operazioni di vendita e preparazione delle attività imprenditoriali per le precarie condizioni igienico-sanitarie, applicando una sanzione ciascuna di 2.000 euro. Le attività potranno riprendere solo quando verranno ripristinate le condizioni igieniche, secondo le prescrizioni fornite.

Se in uno dei due bar chiusi temporaneamente non sono state rilevate altre anomalie, nell’altro esercizio commerciale, invece, a causa della presenza di insetti, i forestali e i veterinari hanno sequestrato oltre 300 chili di alimenti e preparati di varia natura, alcuni non tracciati, con l’elevazione di una sanzione di 1.500 euro. E’ stato riscontrato come quasi tutta la tavola calda e i dolci, seppur consegnati più volte al giorno, non erano seguiti dai documenti che ne attestavano la tracciabilità e, quindi, non conformi alle tassative indicazioni di legge e non sicuri per i consumatori.

Inoltre, il personale del Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (Spresal) ha sanzionato il titolare per la presenza di un estintore non revisionato, l’assenza di una cassetta di primo soccorso e la mancanza di uno spogliatoio per i dipendenti, per un ammontare complessivo di oltre 5.000 euro.

Negli altri tre esercizi commerciali, invece, non sono state rilevate irregolarità ed è stata constatata una perfetta condizione igienica dei laboratori per la preparazione degli alimenti e del banco vendita, nonché il rispetto delle norme sulla tracciabilità dei prodotti e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

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Controlli all’aeroporto di Catania

SAC ribadisce il proprio impegno nel garantire elevati standard qualitativi

Catania, 31 luglio 2025 –In merito alle risultanze del controllo effettuato dal personale dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, della divisione anticrimine e della polizia di Frontiera, con l’intervento del personale della Regione Siciliana, degli ispettori dell’Ispettorato territoriale del lavoro, dei medici e dei tecnici del Dipartimento di prevenzione veterinaria – Servizio di Sanità pubblica Veterinaria, Dipartimento di prevenzione – Servizio Igiene pubblica e Spresal dell’ASP di Catania e degli agenti del settore annona della polizia locale il 29 luglio presso l’Aeroporto di Catania, che avrebbe rilevato alcune non conformità in alcuni dei locali di ristoro presenti nello scalo, SAC, Società Aeroporto Catania precisa quanto segue.

A causa di irregolarità riscontrate nella produzione, un solo locale è stato chiuso al pubblico e si sta lavorando per ripristinare la regolare operatività dell’esercizio.

La gestione operativa dei singoli punti di ristoro non rientra nelle responsabilità dirette di SAC, che si occupa esclusivamente dell’assegnazione degli spazi aeroportuali tramite procedure di evidenza pubblica, nel pieno rispetto della normativa vigente.

Tutti gli operatori subconcessionari sono contrattualmente tenuti a rispettare rigorosamente le normative vigenti in materia di igiene, sicurezza alimentare, manutenzione e pulizia dei locali.

SAC ribadisce il proprio impegno costante nel garantire elevati standard qualitativi e igienico-sanitari all’interno dell’aeroporto, a tutela dei passeggeri, degli operatori e dell’immagine dell’infrastruttura. 


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