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Cronache del Regime catanese, processo a Sebastiano Scuto: conferito incarico peritale. Nel silenzio della città
Pubblicato il 28 Ottobre 2018
di iena giudiziaria Marco Benanti
Malgrado Catania e il suoi “disinteressati” silenzi, il processo d’appello (dopo il rinvio della Cassazione) all’ex re dei supermercati di Sicilia Sebastiano Scuto va avanti: il 18 ottobre scorso, si è tenuta una nuova udienza davanti ai giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello (Presidente Carmen La Rosa, Pg Miriam Cantone).
Il collegio ha nominato il perito, il dott. Salvatore Belfiore, ritenendo che sia necessario quanto segue:
“…accertare, attraverso la disamina della documentazione contabile e societaria presente in atti, o eventualmente, acquisita presso le opportune sedi l’eventuale immissione di capitali estranei o di dubbia provenienza nella società Aligrup S.p.a. Nel periodo ricompreso tra la data di costituzione della stessa, anno 1987, e la data del sequestro giudiziario, anno 2000, previa verifica di tutte le verifiche societarie, finanziarie e contabili che consentano di ricostruire diacronicamente la composizione del capitale sociale, l’evoluzione del fatturato, nonché l’individuazione di operazioni anomale, la creazione di provviste fuori bilancio, l’entità e la modalità di gestione delle stesse, ovvero l’immissione occulta di capitali…”
La prossima udienza è stata fissata per il 14 febbraio prossimo.
Scuto, al quale la Cassazione ha restituito i beni annullando una decisione del Tribunale di Catania, in atto e’ sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per mafia per tre anni. La sua travagliata e complessa vicenda, al centro del “caso Catania” (quel l’intreccio di aspetti politici-imprenditoriali-giudiziari-mediatici-criminali con al centro il “sistema di Potere” catanese), si protrae da venti anni e ha registrato più’ di un ” colpo di scena”. L’ imprenditore che secondo l’Accusa avrebbe costruito il suo impero a marchio Despar grazie al clan Laudani, si e’ sempre definito vittima della mafia.



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