Cronache, Motta Sant’Anastasia, il paese della discarica..ma non solo. Da decenni “la Lumina”srl, detiene, per “vie di fatto”in regime di monopolio, il ricco mercato delle lampade votive e della manutenzione dei loculi


Pubblicato il 01 Giugno 2015

di Ignazio De Luca

 
A Motta Sant’Anastasia, la società civile, i movimenti, le associazioni e una fetta consistente della politica, parlano solo di discarica. Come se non ci fossero altri grossi affari, che mimetizzati nel sottobosco intrecciato tra politica e burocrazia, con gli accordi sotto banco e del “volemose bene”, procurano enormi e sontuose risorse pubbliche a vantaggio di pochissimi e in danno di molti, anzi dell’intera collettività mottese.
 
Senza mezzi termini, additiamo la responsabilità politica, certamente dell’attuale amministrazione guidata dal sindaco Carrà, ma non meno gravi anzi forse di più, risultano essere le responsabilità dei sindaci predecessori almeno degli ultimi venti anni.
 
Ci riferiamo al ricco mercato delle lampade votive e della manutenzione dei loculi dei cimiteri, il vecchio e il nuovo, di Motta Sant’Anastasia. 
 
Dalla scarna documentazione fattaci pervenire da un cittadino mottese, abbiamo ricavato un impressione niente affatto positiva, nella gestione della cosa pubblica, da parte degli organi preposti.
 
Ci sembra straordinariamente inopportuno e politicamente scorretto, che si affidi, naturalmente senza gara e solo col criterio della simpatia, o forse dell’amicizia, (se non della fratellanza?), un servizio alla stessa società coincidente negli amministratori con la persona fisica che deteneva il servizio come ditta individuale.
 
Ma siamo rimasti letteralmente impressionati, dalla sbalorditiva inventiva innovatrice della burocrazia mottese del tempo che fu, il 2001, roba da far impallidire gli attuali burocrati del comune di Catania, che pure sono maestri insuperabili nell’ “inciucio amministrativo”.
 
Nel provvedimento che vedete in foto dell’agosto 2002, l’innovatore della burocrazia mottese, ingegnere Di Rosa, comunicava alla Lumina srl  la prosecuzione del rapporto in “via di fatto” fino alla procedura di nuovo affidamento, allegando l’atto con cui l’allora assessore ai servizi cimiteriali Antonino Luca, oggi Presidente del consesso comunale, si impegnava a redigere “a breve”  il relativo bando di gara.
 
Sono trascorsi poco meno di 13 anni, il bando di affidamento non è stato ancora espletato e la “Lumina” srl, gestisce ancora adesso in perfetta illegittimità, un servizio che gli ha garantito, nel tempo, ricavi milionari.
 
Sopra accennavamo alle omissioni dell’amministrazione Carrà. Spieghiamo che nella seduta consiliare del 19 gennaio 2015, i 17 consiglieri presenti, approvavano all’unanimità, in forza della legge 267/2000, che i servizi di illuminazione votiva, se non gestiti direttamente dal Comune, vanno assegnati con bando di gara, in caso contrario le società di gestione sarebbero decadute automaticamente, al 31 dicembre 2006. Infatti al primo di giugno 2015, nessuna previsione normativa, riguardo le lampade votive, viene rispettata dall’amministrazione Carrà.

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