di iena divorzista
Da Catania una notizia che farà felici i coniugi traditi e meno felici coloro che si danno all’infedeltà. La Prima sezione civile del Tribunale di Catania ha, infatti, condannato un marito infedele e violento a pagare ventimila euro di risarcimento danni al coniuge.
Il tizio in questione la tradiva, senza tanto mistero, apertamente con la figlia di loro amici: ovvero con una ragazza che poteva venirgli figlia! Tempi moderni, dirà qualcuno, tempi infausti sosterrà qualcun altro.
Il marito peraltro l’aggrediva fisicamente ogni volta che lei gli contestava l’infedeltà. La sentenza della Prima sezione civile catanese, conferma l’introduzione della logica e dei metodi della responsabilità civile nei rapporti tra coniugi: non è monetizzata la possibilità che un rapporto matrimoniale vada in frantumi, ma è sancito il diritto al risarcimento se durante la crisi coniugale vengono posti in essere fatti di aggressione ai diritti fondamentali del coniuge come la salute, l’immagine, la riservatezza, le relazioni sociali e la dignità.
Quindi, uomini e donne traditi e “vastuniati”, sotto con gli avvocati e avanti con le cause civili. A Catania, ritenuta da qualcuno la “capitale dei cornuti” per l’alto numero di casi, rispetto alla media, d’infedeltà coniugale, in tanti dovrebbero farsi un mutuo per risarcire il coniuge.
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