CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
“Giornalismo per appuntamento”
Pubblicato il 16 Febbraio 2021
“Giustizia alla catanese”: è accaduto stamane.”
” Alla cortese attenzione del Presidente della
Corte d’Appello
e del
Presidente del Tribunale
Catania
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Il sottoscritto Marco Benanti, nato a Roma, il 08-03-1969, residente in Catania, in via Milano 33, giornalista, n. tessera professionale n. 092485, espone quanto segue:
in data 16/02/2021, intorno alle h 11,15, mi sono recato a Palazzo di Giustizia per svolgere il mio lavoro. All’ingresso, due poliziotti mi hanno impedito l’ingresso, malgrado io mi fossi qualificato e avessi spiegato la ragione della mia presenza in loco, ovvero esercitare la professione di giornalista. Mi è stato risposto che avrei dovuto avere o APPUNTAMENTO o essere parte di un procedimento penale!
Nonostante questo, non è stato possibile entrare, ergo ho subito una limitazione nel mio lavoro che svolgo da circa 30 anni. Da circa 30 anni, infatti, seguo la cronaca giudiziaria catanese e siciliana. Mai avuto problemi di sorta o procedimenti per violazione del segreto investigativo. Credo, anche alla luce delle mie caratteristiche fisiche(sono alto 1 metro e 83 centimetri, peso 110 chili) di non essere soggetto difficilmente identificabile.
Per mia forse “malsana” abitudine, seguo i processi, i dibattimenti, ovvero non vado a Palazzo di Giustizia o in uffici vicini per ricevere “carte” o altro, come –sembra- che accada, anche alla luce delle dichiarazioni del dott. Luca Palamara nel libro “Il Sistema” scritto con il collega Alessandro Sallusti.
Da circa 30 anni, inoltre, ascolto periodicamente le relazioni o gli interventi di qualificati esponenti del mondo del diritto e della politica che puntualmente fanno appello al “giornalismo libero” e all’esigenza -in una democrazia- che il giornalista sia attento, preciso e professionale, ovvero non segua i processi “dal buco della serratura” o tramite telefono.
Anche per questo, faccio appello alla Vostra sensibilità per trovare una soluzione a questa incresciosa situazione.
Ossequi,
Marco Benanti
Catania 16/02/2021.”



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