GIUDIZIARIA, CATANIA: ABUSO’ DI UNA MINORE, CONDANNATO A SETTE ANNI DI RECLUSIONE


Pubblicato il 24 Novembre 2014

di iena giudiziaria

I giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Catania (Presidente Rosario Grasso, a latere Pivetti e Cacciola) hanno condannato un uomo di 57 anni, difeso dagli avvocati Antonio Borzì e Antonino Salvo, per violenza sessuale ai danni di una minorenne, a sette anni di reclusione e al pagamento del risarcimento dei danni in favore della parte civile difesa dall’avvocato Gaetana Cipolla, per un importo di 200,000 €, somma dichiarata provvisoriamente esecutiva. Questo è il capo d’imputazione:

“del reato p. e p. dagli artt. 81 cpv, 609 bis e 609 n. 2 c.p. perché, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, abusando dell’autorità che aveva nei confronti della minore all’epoca dei fatti quindicenne e a lui temporaneamente affidata in occasione della degenza ospedaliera della di lei madre ………..- con la quale l’imputato intratteneva una relazione di stabile convivenza – una prima volta, approfittando della detta degenza ospedaliera della madre, dopo averla portata a cena fuori ed averle fatto assumere sostanze alcoliche, la costringeva a subire un rapporto sessuale completo e, in una seconda occasione, dopo averla svegliata nel cuore della notte, con violenza consistita nel ridurla al silenzio schiacciandole un cuscino sul viso e nel bloccarle le braccia, si congiungeva carnalmente con lei contro la sua volontà.

Con l’aggravante di cui all’art. 609 ter n. 2 c.p. per avere somministrato alla minore… sostanze alcoliche.

Con la recidiva

In San Giovanni La Punta nel dicembre 2008 e gennaio 2009”.

La vicenda è particolarmente toccante perchè la ragazza ha subito la violenza in occasione del suo arrivo in Italia per ricongiungersi alla madre che non vedeva da circa quattro anni. Il primo atto di violenza è stato perpetrato quando  la madre era ricoverata in ospedale per una grave forma di diabete e nello stesso tempo era ricoverato il fratello sordomuto, al quale era stata riscontrata una grave malattia. 
Alla ragazza l’imputato ha fatto bere alcol fino a perdere i sensi e nella assoluta libertà, in quanto la madre e il fratello si trovavano in ospedale, ha abusato indisturbato della ragazza. 
Il secondo episodio, è avvenuto in piena notte, mentre la madre e il fratello dormivano, immobilizzata e con la bocca tappata. 
L’imputato è libero.

 


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