Giudiziaria, Catania processo appello omicidio Lucia Cosentino: confermata sentenza per Antonino Portale. E l’avv. di parte civile Maravigna ne canta quattro a “La Sicilia”!


Pubblicato il 23 Maggio 2014

Arriva il verdetto…e “botti” a fine udienza!(nella foto Ivan Maravigna)

di iena giudiziaria

Confermata la sentenza di primo grado: 30 anni per Antonino Portale, 52 anni, accusato di avere ucciso, nella notte fra il 15 e il 16 gennaio 2011, Lucia Cosentino, ex sua amante. Così hanno deciso i giudici della quarta sezione della Corte d’Assise d’Appello (Presidente Luigi Russo, Pg Mariella Ledda). In primo grado Portale era stato condannato, con il rito abbreviato, alla stessa pena dal Gup Dorotea Catena. La difesa, con l’avv. Miriam Condorelli, ha annunciato ricorso per Cassazione.
A fine udienza, parlando con i cronisti, l’avv. Pietro Ivan Maravigna, parte civile, ha dichiarato: “siamo davvero curiosi e aspettiamo con ansia che si faccia domani per andare a vedere cosa avrà il coraggio di scrivere il giornale ‘La Sicilia’. Abbiamo vissuto due anni paradossali in cui un giornale che non ha mai mandato un giornalista in udienza ha instillato nella collettività l’idea che ci fosse un assassino a piede libero e un innocente in galera.”
Ha continuato il legale che ha parlatodi “prove schiacchianti” emerse nel processo: “io dico che ci si deve interrogare su come si fa giornalismo in Italia, come si fa giornalismo a Catania.” Maravigna ha, comunque, avuto parole di apprezzamento per il lavoro dell’emittente  “Antenna Sicilia”.
Il legale ha poi continuato sottolineando la “soddisfazione” per la conclusione del processo che ha avuto “un esito scontato” alla luce di “prove schiaccianti”. Ha aggiunto Maravigna: “ ci siamo trovati di fronte una difesa strampalata che ha cercato di arrampicarsi sugli specchi. Posso esprimere solo adesso il dolore provato dai miei assistiti ogni giorno dopo l’udienza quando leggevano sul giornale stravolta la verità processuale.
Siamo arrivati persino a leggere che era stata sentito un perito, un ufficiale dei Ris di Messina lo stesso giorno in cui questo aveva mandato una giustificazione dicendo che era malato e non poteva partecipare all’udienza. Io mi chiedo rispetto a questo, rispetto al rapporto fra giustizia e informazione se non ci sia da aprire un dibattito, se non ci sia da interrogarsi.”


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