CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
In nome della Legge, paga (i debiti)! Alla “festa della legalità” la “festa” gliela fanno ai catanesi!
Pubblicato il 24 Luglio 2025
La “gente perbene” è sempre contenta quando dal Palazzo le dicono che bisogna “rispettare le regole” e -aggiungiamo noi- aprire il portafoglio.
A Catania, in mezzo all’ignoranza dilagante, da tempo è scoppiata la “festa della legalità” targata “Sceriffo Trantino”: un “delirio populistico” fatto di appelli e dichiarazioni per esaltare una supposta “legalità” in una delle città più illegali del mondo, dove l’illegalità è esercitata da sempre proprio dalla “borghesia stracciona” che comanda e decide tutto, chi deve fare il sindaco e chi deve fare il mafioso, chi fa l’imprenditore di successo e chi l’oppositore di facciata.
Un gioco delle parti che dura da decenni. Erano anni che non ci si divertiva tanto, nemmeno il sindaco Bianco era riuscito in una simile operazione, suscitare emozioni e credenze da Sudamerica. E tanti ci hanno creduto e ci credono ancora.
Poi, all’improvviso, spunta sul giornale locale, non proprio un “organo della sovversione”, un articolo sui debiti del comune. Roba forte. Lo scriviamo da tempo, che i “gruppi dirigenti” catanesi hanno deciso chi deve pagare: devono pagare i cittadini, in particolare quella parte di città più indifesa. E questi, almeno una parte, “ingoiano”, grazie anche alla propaganda di Palazzo che passa da tanti canali, non ultimi gran parte del sistema informativo locale.
Che dire? Che il Palazzo fa il suo gioco, mentre i peggiori restano sempre -e lo scriviamo da decenni- quelli della “sinistra perbene” che sanno, capiscono e lasciano fare. Se non partecipano, talora. Un gruppo di “bravi borghesi” che sguazza nel disastro di Catania, con il loro moralismo d’occasione e con le loro “finte battaglie”. I peggiori, da sempre.
Chi non vuole “morire trantiniano” e non vuole a che fare con questa “sinistra da salotto” si organizzi e faccia altro. Chieda conto delle “operazioni di salasso” che si fanno a Palazzo da tempo!



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