Internazionalizzazione, nuovi sbocchi per l’impresa siciliana


Pubblicato il 23 Giugno 2011

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Turchia e Emirati Arabi Uniti: il futuro a confronto

CATANIA – Oltre 73 milioni di abitanti di cui il 65% ha meno di 34 anni, con un età media di circa 28 anni; 400mila laureati l’anno che denotano un elevato livello culturale. Sostituendo le parole ai numeri: più consumatori e più forza lavoro. Questi alcuni dati macroeconomici della Turchia che, se sommati al Pil del 2010 cresciuto dell’8.1% (eurozona +1.7%, Ocse +2.7%), dimostrano come il Paese sia in forte crescita economica. Così come è evidente il recupero e il conseguente sviluppo degli Emirati Arabi Uniti, grazie alla spinta del turismo, del commercio e del prodotto di punta – il petrolio – in un contesto socio-economico favorito dalla stabilità politica interna. 

Parlare di investimenti all’estero in un momento economicamente difficile è possibile se si focalizzano progetti validi: incoraggiare il commercio internazionale mettendo da parte i pregiudizi ma analizzando i fattori di rischio è l’obiettivo del convegno “Processi d’internazionalizzazione. Turchia e Emirati Arabi Uniti: il futuro a confronto”.

Nonostante oggi siano tante le realtà imprenditoriali siciliane interessate a internazionalizzare i propri prodotti, ad ostacolare il raggiungimento degli obiettivi è la carenza di informazioni adeguate, la scarsa capacità di saper penetrare nel tessuto economico di Paesi culturalmente diversi. Da qui nasce l’evento studiato ad hoc per coinvolgere i principali protagonisti del nostro mercato, per illustrare le modalità di accesso e di operazione nei mercati esteri e svilup­pare al contempo valide sinergie professionali. A promuoverlo è stata l’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania, lo Studio Legale milanese Pavia e Ansaldo, e il Gruppo dei Gio­vani Industriali di Catania, con la partecipazione di Simest Spa e di Consorzio Etna Export.

Gli interventi differenziati per settore e tipologia, hanno messo in luce tutti gli aspetti di carattere giuridico, imprenditoriale, fiscale, finanziario e aziendale, analizzando le peculiarità così come le criticità circa le modalità di approccio ai diversi contesti. Elemento innovativo del convegno, inoltre, è stato quello di affiancare alla Turchia gli Emirati Arabi, senza confondere le due culture, ma evidenziando gli interessi bilaterali: la prima, infatti, considerata il ponte tra Europa e Paesi Arabi, potrebbe giocare il ruolo di hub di accesso per gli altri mercati.

Hanno aperto i lavori il presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Catania Margherita Poselli, il presidente dell’Unione giovani dottori commercialisti  ed esperti contabili di Catania Sebastiano Impallomeni, il vice presidente vicario Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Catania Alessia Paone e il presidente Giovani imprenditori Confindustria Sicilia Silvio Ontario. 

Sono intervenuti, moderati da Aurelio Alizzio, Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania: Rosario Sapuppo (Studio legale Pavia e Ansaldo) “Il sistema giuridico turco: aspetti fiscali e contrattuali”; Mario Faro (gruppo Piante Faro) “Testimonianza d’impresa: focus Turchia”; Daniele Carminati (studio legale Pavia e Ansaldo) “Aspetti fiscali e contrattuali degli Emirati Arabi Uniti”; Salvo La Mantia (GdA Emirates): “Testimonianza d’impresa: focus Emirati Arabi Uniti”; Salvatore Messina, presidente Consorzio Etna Export: “Presentazione dell’iniziativa Consorzio Etna Export”; Marcellino Seminara, presidente Federexport Sicilia: “Il Consorzio Export delle Pmi, strumento permanente  di sostegno alla attività di internazionalizzazione” e Paolo Di Marco Simest Spa (Società italiana per le imprese all’estero): “Sistemi di incentivazione e di finanziamento per le operazioni di import/export e di investimento”.


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