CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
Inventario delle ciclabili che non esistono
Pubblicato il 22 Gennaio 2024
1. I 40 km di ciclabili dell’ “Agenda Urbana”
Ampollosamente denominata “Rete della mobilità dolce per la sostenibilità urbana”, la tranche più corposa delle attesissime piste ciclabili urbane fu tumultuosamente individuata sulla carta⧉, ormai quasi 5 anni fa, dal nascituro Catania Mobility Lab⧉, una rete di associazioni costituita in risposta all’invito del Comune di Catania, che trovandosi a disposizione 8 milioni di euro stanziati dal PO FESR 14-20 per le ciclabili, aveva chiesto encomiabilmente qualche indicazione su percorsi e tipologie, anche perché del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile ancora non c’era nessuna traccia.
Il bando per la progettazione fu pubblicato il 23 aprile 2021 e venne aggiudicato allo studio LAB. INNTECH dell’ingegnere Francesco Galvagno, fatto reso noto con grande giubilo e squilli di tromba, dopodiché non se ne è saputo più niente, se non per vie traverse ed informali.

Dopo essere stato incastonato nel PUMS postumo – partorito al terzo tentativo, visto che il primo era stato bloccato in partenza per un ricorso, ed il secondo era stato annullato a metà strada (naturalmente a muta muta) dopo essere stato vistosamente taroccato per sgraffignare i fondi della “metropolitana” che in ultimo sono stati dirottati acrobaticamente sul PNRR -, il progetto definitivo delle piste ciclabili è stato approvato, ed è in redazione l’esecutivo.
Ma ormai già da tempo questo silenzio aveva indotto i malupinsanti a sospettare che i fondi sarebbero stati persi o indirizzati ad altro. Ed i malupinsanti avevano ragione: il termine ultimo per l’impiego dei fondi PO FESR 14-20 è scaduto a dicembre 2023, i fondi residui sono stati riprogrammati e, a muta muta (tanto per cambiare), quegli 8 milioni sono stati destinati ad altro – con buona pace di chi afferma con certezza che una volta assegnati i finanziamenti non si possono più spostare -, anche se non è dato sapere a cosa.
Ma – attenzione! – ci è stato assicurato dall’Assessorato Politiche Comunitarie, che il progetto è stato “riprotetto”, è stata emanata cioè una delibera di giunta regionale che ne sancisce il mantenimento in vita con altri fondi, che verranno stanziati attingendo dal piano sviluppo e coesione (PSC).
Attendiamo novità fiduciosi.
Attilio Pavone.



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