“La Crimea ucraina: la polveriera sotto le fondamenta della sicurezza europea”. Riceviamo e pubblichiamo


Pubblicato il 14 Marzo 2014

A cura di Sua Eccellenza l’Ambasciatore d’Ucraina in Italia, Yevhen Perelygin, sulla situazione in Crimea

“Non credo che la Russia sovietica voglia la guerra. Ciò che essa vuole sono i frutti della guerra e l’espansione illimitata del suo potere e delle sue dottrine”. W. Churchill

Le ultime settimane del mio lavoro in Italia mi hanno portato alle deduzioni non univoche. In Europa non si sono ancora decisi di agire in maniera più determinatamente per risolvere il conflitto creatasi intorno alla Crimea ucraina, sperando che i leader russi mettano la testa a partito molto presto. Nello stesso tempo gli avvenimenti intorno al conflitto in Crimea richiede un veloce allontanarsi dalla politicha del “non stressare la Russa” e riflettere su quale destino avrà l’Europa stessa se continua a …. “l’orso selvaggio, il quale ha iniziato a minacciare senza alcuna ragione i suoi vicini”.

Mi è difficile dire che cosa alla fine spinge gli europei: la dipendenza dal gas russo; la voglia di far entrare nella sua economia degli investimenti russi, non sempre con una reputazione impeccabile, però in grande quantità; la paura di iniziare un conflitto militare di una scala globale; la mancata prontezza di incorporare l’Ucraina nell’UE, o forse un’influenza massiccia dell propaganda russa?

Ovviamente sono riconoscente ai dirigenti del MAE e del Governo della Repubblica Italiana per dei segnali chiari in merito alla necessità di rispettare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina pronunciate negli ultimi giorni. Sono oltremodo grato alle numerose organizzazioni e associazioni, ai comuni cittadini italiani, i quali ci inviano delle lettere di sostegno all’Ucraina in questi giorni assai intensi.

Tuttavia la situazione in Ucraina continua ad aggravarsi e molteplici dichiarazioni dell’UE, dell’USA e della Cina sulla necessità di rispettare la sovranità dell’Ucraina sembrano essere non sufficienti, sopratutto che non vengono più presi in considerazione da parte della Russa nell’organizzare i suoi piani di aggressione. La Russia violando lo Statuto dell’ONU e molte altre norme e principi internazionali ha già introdotto in Crimea oltre 30 mila dei suoi militari, e nello stesso tempo Mosca rinuncia categoricamente di mettersi a tavolo delle negoziazioni non solo con l’Ucraina, ma anche a livello multilaterale.

Il 16 marzo p.v. in Crimea sotto i fucili russi si organizza di svolgere il Referendum sull’adesione della penisola alla Russia, mentre il Parlamento della Russa sta esaminando una legge sulla procedura dell’adesione di una parte del paese straniero alla Russia. L’Europa dovrebbe rendersi contro che un ulteriore sviluppo dell’aggressione russa molto presto provocherà il sorgersi di un focolaio del conflitto e dell’instabilità ai confini orientali dell’UE.

L’occupazione russa della Crimea ucraina è praticamente quel confine dietro il quale c’è l’ordine mondiale, basato non sul diritto del più forte, ma sull’illegalità. Probabilmente l’Occidente non l’ha ancora capito bene. Ma molto presto lo capirà. Oggigiorno non solo l’Europa, ma tutta la comunità mondiale si trova sull’orlo della distruzione totale degli accordi internazionali e del caos economico. É possibile che qualcuno si sia dimenticato il risultato delle recenti prove storiche di “calmare” un aggressore? Hitler non si era accontentato dalla prima vittoria facile, dopo l’Austria, sono venuti i Suddetti, dopo dei Suddetti – Memel, dopo il Memel – la Polonia, dopo la Polonia – la Francia, dopo la Francia – la Russia. Tutto è iniziato dal piccolo …

Oggigiorno nessuno esorta l’Italia di rivedere e di fermare subito i suoi legami tradizionali con la Russia. Tuttavia è proprio negli interessi dello sviluppo di un dialogo reciprocamente vantaggioso tra l’Europa e la Russa, per la garanzia della pace e della sicurezza sul continente Europeo, è necessario convincere Mosca di fermarsi e di mettersi a tavola di negoziati con l’Ucraina, utilizzando anche una serie delle misure preventive.

Vladimir Putin non riuscirà ad ottenere la vittoria sull’Ucraina. Suppongo che anche lui lo capisca. Quello che dobbiamo fare tutti noi è diminuire la sua convinzione che il prezzo per un suo probabile sbaglio dovrà pagare il mondo intero. (Foto in evidenza ANSA).


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