CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
L’Opposizione
Pubblicato il 31 Agosto 2025
LIFE ON MARS
Immaginatevi che il sindaco di Kiev, in ogni momento pubblico di confronto, si autoincensasse perché, dal suo punto di vista, finalmente, nella città ucraina, la gente stia cominciando a cogliere che posteggiare in seconda fila sia un’abitudine detestabile e sempre più persone stiano iniziando a utilizzare la bici o a camminare a piedi per raggiungere il posto di lavoro.Cosa pensereste?Che stia sbagliando?No, molto probabilmente riterreste, e non senza ragione, che si sia davanti a un uomo appena sbarcato da Marte.
Certo, Catania non è Kiev e la nostra vorrebbe essere solo un’iperbole, ma è evidente a chiunque non sia appena atterrato su questo pianeta che a Catania, e non da ora, sia in atto una guerra.Un conflitto di proporzioni minori, certamente, a quelli che stanno insanguinando il mondo, ma nel piccolo contesto in cui viviamo, certamente, non privo di dolore e sangue.A Catania, e non da ora, c’è in atto una crisi sociale senza precedenti. Le attività chiudono.La città che aveva, una volta, un’anima commerciale si sta stancamente svuotando di negozi con a capo catanesi per riempirsi di un po’ di pizzerie e ristoranti e catene di marchi low cost di proprietà di multinazionali.Persino i centri, quello storico e commerciale (la zona di Corso Italia) si stanno svuotando di luoghi che ogni catanese riconosceva come familiari e segnanti della propria esistenza.
Questo depauperamento continuo, questa decrescita affatto felice, sta lentamente cambiando le abitudini della cosiddetta “Catania bene”, che ha, ormai da qualche anno, dovuto rinunciare a farsi gli auguri di buon anno davanti la vetrina del mitico Gigi Tropea, ma, ancor più pesantemente, la crisi sta deflagrando sanguinosamente nella Catania popolare, sempre più povera e sempre più sola.Infatti, in mancanza di aziende serie, di commercio e di terziario, l’occupazione a Catania sta diventando merce rara e offerta a condizioni capestro assolutamente non umane.La mancanza di risorse economiche, conseguenza di lavoro inesistente o a tutto concedere mal pagato, ha conseguenze drammatiche.
La gente ha pochi soldi per vivere e anche i bisogni primari – come curarsi – stanno diventando roba di lusso, per pochi fortunati che possono permettersi di entrare in farmacia e comprare tutto ciò che occorrerebbe per una vita sana e dignitosa.Questo è il quadro e, quindi, non stupisce che, in uno scenario di pesante crisi sociale, il sangue scorra per le vie cittadine che sono, tristemente, tornate luoghi di degrado e posti di violenza e dolore, dove lo Stato non riesce nemmeno a garantire l’incolumità delle persone, figuriamoci la vita sana e gioiosa.
Siamo davanti a scenari che questa città ha conosciuto bene e pensava, però, di aver riposto nell’album dei ricordi.La città dei 100 omicidi l’anno e dei continui atti di illegalità non è poi così lontana nel tempo. Quel che non avevamo mai visto e a cui non eravamo abituati è una così palese faccia tosta da parte della politica cittadina, tanto da farci pensare che siamo davanti a gente atterrata da altri pianeti.Infatti, mentre a Catania si spara, si ruba, si rapina, purtroppo, non isolatamente, si uccide e, comunque si vive in condizioni disumane con difficoltà nelle attività primarie quali cibarsi, curarsi, riscaldarsi, la politica balla sul Titanic, lodando i cristalli della sala ristorante.Una faccia di bronzo che noi, invero, lo ripetiamo, non avevamo mai visto.
Dal Palazzo cittadino, da anni, si usa una comunicazione marziana. La ST Microelettronics annuncia esuberi? Il comune, per risposta, brinda alla ciclabile! Chiude l’aeroporto e l’utenza sottolinea tanti disservizi? L’Amministrazione lancia strali contro gli avventori che posteggiano in modo non consono e incidentalmente lancia strali inconcludenti contro il management dell’aeroporto che, però, resta dov’è e si torna a farsi le foto sorridenti insieme. Roba mai vista che farebbe impallidire le brioches di Maria Antonietta a Versailles. Così mentre la città si riempie di manifesti con il refrain “Catania è casa”, nei quartieri vivere a casa è diventato roba da ricchi. Di contro, se Atene piange, Sparta certo non ride!
Dopo una settimana segnata da spari continui, notizie di illegalità diffusa e, persino, un morto, urla assordante il silenzio di quella che fu la società civile.Non abbiamo notizie di alcunché. Lo ammettiamo non ci aspettavamo che il PD facesse qualcosa, ci siamo abituati al fatto che mentre la città bruci, i leader dell’opposizione si battano per far muro a difeso del segretario Barbagallo, ma, sinceramente, pensavamo di vedere una manifestazione, una petizione, una raccolta di firme, almeno un flashmob organizzati da quella che fu la Rete catanese delle associazioni unopersonali, antirazziste, antifasciste, antimafiose, antianti che hanno colorato e reso vivace, a volte esilerante, il dibattito cittadino.Invece nulla.
Anche loro sono rimasti incantati dalle pedonalizzazioni, dalle piste ciclabili.
L’opposizione.



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