“La chiusura delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Palermo a carico dell’assessora regionale al turismo Elvira Amata, con la formulazione di un’accusa per corruzione che con ogni probabilità porterà ad una richiesta di rinvio a giudizio, non può non obbligarla a immediate e dovute dimissioni.Vogliamo però ribadire che l’ennesimo scandalo giudiziario siciliano […]
Ma dove si fa il processo ai diecimila di Bologna?
Pubblicato il 28 Giugno 2025
La domanda non e’ “allenamento” di dialettica retorica, ma nuda sostanza “operativa”.
Stante la nuovissima legge del “Decreto Sicurezza” il blocco di un pezzettino della tangenziale della città emiliana prevede processo, e carcere.
Non si possono fare deroghe ai “pezzenti” metalmeccanici che scioperano per il rinnovo contrattuale, scaduto ormai da lungo tempo, con salari e stipendi fortemente ridimensionati, mentre i Lor Signori delle aziende interessate introiettano sempre lauti profitti.
La Legge non ammette ignoranza…e deroghe.
Legge infranta, carcere ti aspetta! Infatti, la nuovissima legge così recita nel suo articolo di merito ( 14): “se il blocco eè organizzato da più persone riunite, la pena è la reclusione da sei mesi a due anni”. Con uso di violenza tutto viene raddoppiato.
Che fare, quindi? Bisogna aspettare, gli strumenti operativi previsti per condannare i correi si attrezzeranno all’ uopo.
Aspettiamoci un mega processo che, per dimensioni, farà impallidire lo storico mega processo palermitano iniziato nel 1986 con 475 imputati per “crimini di mafia” – il più grande processo mai celebrato al mondo – .
Poichè i fatti di Bologna sono avvenuti sotto gli occhi di tutti, a partire dalle forze di polizia, con innumerevoli video e foto, i correi sono tutto bene individuabili.
Quindi nessuno può pensare di non essere coinvolto nel nuovo mega processo …..per blocco stradale.
Io mi ricordo. Venticinque anni addietro a Catania, assieme ad altre sessanta persone ( circa…..dovrei rivedere le carte), fui coinvolto in un processo penale per blocco stradale….dovuto a licenziamenti. Anche in quel caso si trattava di sede stradale detta tangenziale. Le varie udienza si svolsero nell’ aula più grande del Tribunale etneo. Sempre grande folla: gli interessati, rappresentanti delle organizzazioni sindacali metalmeccaniche, avvocati, giornalisti…curiosi.
Giusto per nota, durante la fase temporale interessata in sede parlamentare fu varata una nuova legge che depenalizzava i cosiddetti blocchi stradali ( e ferroviari)…..quindi tutti noi coinvolti uscimmo indenni da pene penali.
E ora, a Bologna? E’ palese che in città non ci sia luogo tribunalizio capace di contenere diecimila, e piu’…..
Bisognerà costruire un nuovo luogo al chiuso? Certo, ci vorrà lungo tempo. Quindi, che fare?
Un maxiprocesso all’ aperto, bello stadio cittadino, dato che ci sono posti a sedere per tutti?
Vedremo…..in corso d’ opera.
Certo il quesito è molto arduo!
( Domenico Stimolo).
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