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Movimento Mec e Sd: 9,5 miliardi a rischio con l’eccesso di pressione fiscale sulle case vacanza
Pubblicato il 22 Ottobre 2025
Economie familiari siciliane in pericolo per la pressione sulle case vacanze.
9,5 miliardi di fatturato che fanno vivere più di centomila famiglie sono a rischio.
“La pressione esercitata contro le case vacanza e Bed and Breakfast, mette a rischio centomila famiglie siciliane e almeno 4,5 miliardi di introiti per il sistema economico siciliano. Si tratta del 3% del Pil siciliano.” Ad affermarlo è Claudio Melchiorre, presidente del Mec ed esponente della segreteria nazionale di Socialdemocrazia Sd.
Secondo Melchiorre, l’aumento della tassazione al 26% della cedolare secca per i gestori di b&b e case vacanza è un salasso. A poco serve dire che l’aumento vale solo per chi affitta tramite portali web. “Senza i portali web, le attività di affitto si riducono a quote ridotte – spiega Melchiorre. I proprietari di case a finalitàturistica sono obbligati a utilizzarli. Considerate le percentuali richieste dagli stessi portali, il 46% degli incassi se ne va tra tassazione sull’affitto e commissioni. Se a queste somme aggiungiamo le spese ordinarie di gestione, energia, rifiuti, acqua, oneri aggiuntivi, la redditività al lordo di tasse sulla proprietà, per i rifiuti, il ricavo lordo è meno del 20%.”
In soldoni, per 70 euro di media d’incasso, il ricavo lordo è di appena 14 euro. Se si aggiungono le spese per la manutenzione dell’immobile e della casa, la quota di ricavo si azzera.
“La politica di tassare sempre di più le case private usate per fini turistici mette a rischio la tenuta sociale della Sicilia e del Mezzogiorno. In questo momento, le case vacanza tengono a galla non meno di quindicimila famiglie in Sicilia. La micro offerta turistica vale circa centotrentamila posti letto. Falcidiare questo settore significa abbattere i posti letto e quindi l’intero settore turistico sicilliano e meridionale.”
Per ogni posto letto, secondo le stime elaborate dagli esperti del Mec e di Socialdemocrazia Sd, la spesa dei turisti vale almeno novanta euro al giorno. “Applicato un tasso di occupazione delle stanze del 60%, in gioco ci sono sette milioni al giorno di fatturato per le imprese turistiche non alloggiative, dai balneari alle guide, fino ai trasporti, ristoranti, bar, cantine vinicole, frantoi, e esercizi commericiali.”
Secondo l’esponente di Mec e Sd la sempre maggiore pressione fiscale e normativa rischia di far chiudere un settore che è la spina dorsale del turismo regionale e del Meridione. “Le case private producono due miliardi e mezzo di fatturato annuo nel settore dei servizi turistici non alloggiativi e due miliardi per gli alloggi, più almeno altri cinque miliardi per i trasporti e indotto. Il fisco dal crollo del settore non ha nulla da guadagnare. Né l’organizzazione alberghiera può soddisfare questa offerta alloggiativa che oltretutto si rivolge a target diversi.
Melchiorre lancia quindi l’allarme: “Le case vacanza e i b&b vanno tutelati e sostenuti, non combattuti. In assenza di alloggi, l’intero settore produtivo siciliano ne risentirà gravemente, mentre i centri storici rischiano di tornare ad essere deserti e pericolosi. Il governo nazionale e il governo regionale devono interrompere la spirale persecutoria contro le case vacanze e i bed and breakfast o la metà dell’intero settore turistico, vero ammortizzatore sociale siciliano, crollerà.”



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