L’assessorato regionale alla Sanità si appresta a rimuovere i manager delle Aziende sanietarie provinciali con i bilanci in negativo. Tra di essi c’è quello di Catania, Giuseppe Calaciura (nella foto).
Si tratta di un atto dovuto da parte dell’assessorato guidato da Massimo Russo in quanto è la Legge 5 del 2009, all’art. 20, che al mancato raggiungimento dell’equilibrio economico di bilancio fa seguire la decandenza automatica del direttore generale delle Aziende del Servizio sanitario regionale.
Oggi, pertanto, secondo quanto trapelato dagli uffici dell’assessorato alla Sanità, potrebbero partire i provvedimenti diretti ai manager coinvolti. Oltre Calaciura a Catania, si parla anche di Salvatore Giuffrida dell’Asp di Messina, e di Salvatore Oliveri che era stato nominato per reggere quella di Agrigento.
Si parla di disanvanzi importanti, in alcuni casi di svariati milioni di euro. Nei giorni scorsi erano stati i rappresentanti della Cgil Elvira Morana e Francesco Gervasi ad invitare l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, “a prendere al più presto provvedimenti nei confronti dei direttori generali che hanno sforato il budget loro assegnato”. E avevano aggiunto: “Non è più tollerabile, in tempi in cui si chiede sempre ai soliti noti di stringere la cinghia e tirare avanti, che non si sia ancora provveduto alla rimozione di chi non è stato in grado di approntare quelle strategie di contenimento della spesa e di oculatezza amministrativa richieste non solo dal piano di rientro ma anche dalla legge di riforma della sanità siciliana”.
Dal canto suo Calaciura si ritiene con la coscienza a posto e spiega le sue ragioni: “Se fosse stato spreco inteso come aumento di risorse del personale o per la farmaceutica allora sì che mi sentirei colpevole. Ma io non ho sprecato – dice il manager Calaciura – e non sono stato inefficente. Chiudo il bilancio sforando il budget perchè i conti della quota sanitaria che l’Ars deve dare al comune quando un soggetto deve essere ricoverato, dal 1998 ad oggi non sono mai stati fatti. Poi cè il problema della mobilità sanitaria. Il cittadino catanese – conclude Calaciura – anche se si deve operare di unghia incarnita o di appendicite non si opera negli ospedali di mia appartenza, Acireale, Giarre, Paternò, Biancavilla -Bronte, Caltagirone e Militello, per cui anche a causa di questa mobilità è dovuto lo sforamento del budget. Non posso far altro che aspettare la decisione dell’assessore Russo che accoglierò con la massima tranquillità”.
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