Pd etneo, dietro la “pacificazione” resta il malessere. Ruffino (circolo centro storico Catania): “Capuana? Non si è voluto …”


Pubblicato il 29 Settembre 2012

Cosa “bolle” nei “democratici” catanesi? Ecco una “voce del dissenso” che viene dal basso….

di iena politica Marco Benanti

Qualche giorno fa, aveva scritto al segretario regionale Lupo, con toni critici, quasi a rappresentare la “base in rivolta”. Clicca qui sotto…

http://www.ienesiciliane.it/politica/6706-“caso-capuana”-terremoto-nel-pd”la-rivolta”-della-base-ruffino-segretario-circolo-centro-storico-scrive-a-lupo-“rispetto-delle-regole-o-siamo-pronti-a-dime.htm

A distanza di qualche giorno, dopo il voto in direzione provinciale che ha sancito l’ingresso in lista -per le elezioni regionali- di Daniele Capuana, abbiamo sentito Davide Ruffino (nella foto, con la “passionaria” Adele Palazzo e il convalescente -a cui facciamo tanti auguri- segretario provinciale Luca Spataro), segretario del “circolo centro storico” del Pd. Ecco l’intervista.

Ruffino, in sei giorni in direzione provinciale Pd Catania si è passati da un voto a larga maggioranza per una lista elettorale senza Capuana ad un voto a larga maggioranza per una lista con Capuana: cosa è successo?“Mi è sembrato sia accaduto un miracolo o forse un teatrino, la scorsa settimana una maggioranza netta aveva votato una lista senza il nome di Capuana con tanto di interventi che non volevano lo stesso nella lista. A distanza di sei giorni, il responsabile organizzazione Flamigni ritorna con una lista con l’inclusione del candidato Capuana, che quasi all’unanimità è stata votata. L’unica spiegazione che mi sono dato è che non si è voluto rinunciare a questo pacchetto di voti importanti per il partito in barba alle regole e alla qualità dei candidati.”

Lei in queste due votazioni come ha votato?“Io non voto perchè non faccio parte della direzione del partito, essendo segretario di circolo vengo invitato permanentemente. Se avessi avuto la possibilità di votare avrei sicuramente votato contro questa lista”.

Perchè si è tentato di “fare fuori” Capuana? E’ vero che siete in gran parte “intruppati” con la Cgil e Concetta Raia?“Il partito non e’ soltanto Concetta Raia, ci sono diverse anime, c’è il calatino, Berretta, Burtone, Bianco e poi ci sono i circoli dove esistono anche persone libere che dicono le cose come stanno come Danilo Festa di Motta Sant’Anastasia.Capuana in lista non lo volevamo per le cose che ho scritto al segretario Lupo 1) ha fatto troppi ‘cambi di casacca’ 2) Non ho mai notato la sua presenza nel partito anche se il suo è un volto molto noto, se ci fosse stato me ne sarei accorto 3) Capuana non ha fatto mai riferimento al gruppo dirigente del partito ma è ‘uomo di Bianco’ che al partito non si vede da tempo. Mi sembrano tre buoni motivi per escluderlo. Penso che debba iniziare una nuova stagione puntando più su regole morali e non su numero di voti”.

Conferma la critica alla politica e al mondo di operare (“Il Pd non è una società per azioni”-lei ha scritto) di Enzo Bianco? “Confermo la critica a Bianco. Quando sono diventato segretario gli ho chiamato e gli ho detto che avrei avuto il piacere di conoscerlo e incontrarlo, gli volevo parlare del progetto che avevo per il centro storico e delle iniziative che volevo fare in quartiere. Chiamai tutta la deputazione del Partito Democratico per dire la verità, tutti mi accolsero meno che lui. Si fece sentire dopo molti mesi attraverso un suo portavoce, mediante il quale mi disse che mi voleva incontrare nella sua segreteria. Io gli risposi che non l’avrei incontrato da solo, volevo incontrarlo insieme ai componenti del mio circolo, ma visto che noi eravamo in tanti, volevamo incontrarlo nella sede provinciale del partito. Bene, non si fece più sentire, forse il fatto di venire nella sede del partito la prese come un’offesa”.

Ultima domanda: qualche giorno fa lei aveva scritto al suo segretario regionale Lupo sollevando con forza questioni di democrazia e ventilando dimissioni. Che farà adesso?“Ci sto pensando”.


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