Politica e “Scontri Rusticani”, San Gregorio (Ct): assolto il consigliere che disse “porco” al sindaco


Pubblicato il 14 Gennaio 2014

Un’assoluzione per un fatto che fece discutere…

di iena suina

Il tribunale di Catania, quarta sezione penale, dott. Centonze in riforma della sentenza di condanna emessa lo scorsofebbraio 2013 dal giudice di primo grado di Mascalucia, ha assolto l’ex consigliere del comune di San Gregorio di Catania Ivan Albo (nella foto, oggi assessore e vice sindaco del comune etneo) dal reato di ingiuria perché il fatto non costituisce reato.Secondo il tribunale catanese, infatti, quell’epiteto del consigliere Albo all’allora sindaco Remo Palermo, definendolo “Porco”, altro non sarebbe stata che una reazione immediata ed in preda all’ira generata dal fatto illecito dell’allora sindaco Palermo che, intervenendo in replica ad un attacco politico dello stesso consigliere comunale, lo aveva ingiustamente insultato con gratuite insinuazioni ed offese personali.Subendo un grave attacco personale, insomma, il consigliere comunale, e solo per queste ragioni, si sarebbe scagliato verbalmente contro il primo cittadino dapprima invitandolo a scusarsi e, in un crescendo di tensioni, apostrofandolo negativamente.La vicenda risale allo scorso maggio 2011 quando, nel corso di una animata seduta di consiglio comunale presso il comune di San Gregorio di Catania, il consigliere Albo interveniva per sollecitare l’amministrazione comunale, allora guidata da Remo Palermo, a costituirsi in un procedimento penale che coinvolgeva tra gli altri imputati anche un dirigente dello stesso ente. Per tutta risposta, il primo cittadino replicava all’intervento politico del consigliere comunale, inveendo sulla sua persona con offese ed insinuazioni genericamente adombrate che generavano l’ira del consigliere comunale. L’ allora sindaco Palermo, non potendo a quel punto proseguire nel suo intervento consiliare, decideva di abbandonare l’aula e, in quel frangente, veniva investito dalla espressione ingiuriosa (“Porco”) da parte del consigliere comunale che, ad ogni modo, dopo alcuni minuti pubblicamente si scusava col primo cittadino per quanto apostrofato.


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