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Processo appello “Garibaldi”: uno scandalo nello scandalo
Pubblicato il 23 Settembre 2011
Al processo d’appello “Garibaldi” ne succedono di tutti i colori: stamattina, si è saputo che non si trovavano in cancelleria due verbali, quindi, niente udienza. Tutto rinviato al 7 ottobre. Quali sono questi verbali? Quelli in cui furono ricusati dei giudici. Nel processo sono stati ricusati il dott. La Rosa e il presidente Santangelo. Ricusazione respinta.
Così dopo i verbali di Pulci “scomparsi” e “rientrati” nel processo grazie alla Difesa dell’avv. Giuseppe Cicero, ora ci sono i verbali che non si trovano. Niente male: ennesima “pagina” che lascia più che una perplessità; forse più che perplessità, c’è da essere indignati per quanto accade in aula.
Oggi, doveva essere la giornata dei “verbali” di Calogero Pulci, come avevamo anticipato: niente, tutto rinviato. Lo scandalo della costruzione del nuovo nosocomio scoppiò alla fine degli anni Novanta, con un’indagine di carabinieri e Dia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, che scoprì un quadro di illegalità su due grandi appalti miliardari, il nuovo “Garibaldi” e il complesso edilizio per studenti universitari “il Tavoliere”.
Nel processo ci sono imputati eccellenti, come il senatore Pino Firrarello, condannato in primo grado, a due anni e sei mesi per turbativa d’asta aggravata dall’aver agevolato l’associazione mafiosa. In appello, il 14 aprile del 2010, la Pubblica Accusa ha reso noto le sue determinazioni per Firrarello: esclusa l’aggravante di avere agevolato l’associazione mafiosa, richiede non doversi procedere per prescrizione. Così, si espresse l’Accusa, con il Pg Michelangelo Patanè.



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