Raffaele Lombardo nel suo blog parla di decentramento e della necessità di snellire l’azione della Regione

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Dal suo blog il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo parla di decentramento, attuato col disegno di legge definito abolizione della Province regionali. Il governatore parla anche della necessità di snellire l’azione della Regione proprio grazie al decentramento e illustra i consorzi, gli enti che dovrebbero subentrare alle province una volta che queste saranno soppresse. Lombardo fa anche un esempio dei possibili benefici che potrebbero giungere dal decentramento:”La Regione gestisce oltre 25mila forestali. Qualche giorno fa sono stato a Campobello di Mazara e ho visitato le cave di Cusa, che dovrebbero essere conosciute da tutti i siciliani e soprattutto dai giovani. Sono strapiene di erba secca con rischio concreto di incendi. Ora, abbiamo più di 25 mila forestali e all’area di Trapani ne apparterranno 2 mila che potrebbero benissimo pulire quel sito. Se quel gruppo di lavoratori della forestale fosse devoluto a quel consorzio dei comuni, l’autorità locale potrebbe mandare 10 di loro a ripulire il sito”.

“Credo sia il momento giusto per presentare questo disegno di legge, pronto sul mio tavolo, che viene definito abolizione delle Province ma in realtà riguarda il decentramento dei poteri della Regione. Se vogliamo aiutare i siciliani e la Sicilia a crescere sostiene Lombardo – dobbiamo spogliare la Regione, lasciarla snella e decentrare tutto ai comuni e ai liberi consorzi perchè sotto il controllo dei cittadini le cose funzionano meglio. Se la Regione si spoglia dei poteri, cede il proprio personale e le proprie competenze e una buona parte delle risorse queste risorse si risparmiano e si possono tagliare più facilmente gli sprechi. Alcune delle competenze che sono di respiro sovracomunale verranno governate nell’ambito del consorzio dei comuni che sostituiranno le Province: i consorzi non sono altro che un gruppo di comuni e territori omogenei da un punto di vista sociale, economico, culturale e storico chiamati a gestire le competenze sovracomunali”.

A proposito dei consorzi. “Facciamo l’elezione del consiglio di consorzio? Naturalmente no, altrimenti c’è il rischio di ritrovarci con le vecchie Province moltiplicate per tre. Saranno i sindaci a eleggere uno di loro presidente del consorzio il quale potrà avvalersi della collaborazione di assessori, scelti tra gli assessori o i consiglieri comunali che non dovranno percepire indennità in più. Tutti devono fare il proprio lavoro non necessariamente per percepire indennità aggiuntive. I consorzi dovranno avvalersi del personale della Regione, delle ex Province e dei dipendenti comunali per governare quel determinato territorio”.

Lombardo fa anche un esempio dei benefici che potrebbero giungere con l’attuazione del decentramento. “La Regione gestisce più di 25 mila forestali. Qualche giorno fa sono stato a Campobello di Mazara e ho visitato le cave di Cusa, che dovrebbero essere conosciute da tutti i siciliani e soprattutto dai giovani. Sono strapiene di erba secca con rischio concreto di incendi. Ora, abbiamo più di 25 mila forestali e all’area di Trapani ne apparterranno 2 mila che potrebbero benissimo pulire quel sito. Se quel gruppo di lavoratori della forestale fosse devoluto a quel consorzio dei comuni, l’autorità locale potrebbe mandare 10 di loro a ripulire il sito”.

Riforma importante. Credo che questa sia una riforma importante per tagliare i costi perché, man mano che nei comuni consorziati andranno in pensione, ad esempio, i comandanti dei vigili urbani questi saranno sostituiti da uno solo per l’intero consorzio. E lo stesso ragionamento vale per il capo dell’ufficio tecnico, per il segretario comunale, per il ragioniere generale ecc. Taglio dei costi e risparmio che diventano risorse utili da investire nello sviluppo dell’impresa privata e dell’economia per creare lavoro per i nostri giovani e crescita economica per la Sicilia”.

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Redazione Iene Siciliane

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