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Regione Sicula, scandalo Ars: il Codacons si costituisce parte offesa
Pubblicato il 16 Gennaio 2014
Dall’associazione di tutela dei consumatori: “una volta accertate le irregolarità, avvieremo azioni contro i singoli deputati, che saranno chiamati a risarcire i siciliani con i loro beni personali”
Il Codacons nei prossimi giorni formalizzerà alla Procura della Repubblica di Palermo l’atto di intervento nel procedimento, che coinvolge l’Ars (Assemblea Regionale Siciliana), con 97 deputati indagati per illecito utilizzo dei fondi destinati ai gruppi parlamentari nelle ultime due legislature, come parte offesa.
“Ovviamente – spiega il segretario nazionale Francesco Tanasi – i soldi spesi dai deputati per gioielli, vacanze, auto, borse griffate e biancheria intima dovranno essere restituiti fino all’ultimo centesimo ai cittadini, trattandosi di risorse che i siciliani hanno versato alle casse pubbliche. Con pazienza attenderemo l’esito dell’inchiesta e, una volta accertati gli illeciti e le responsabilità, avvieremo una azione legale contro i singoli deputati, per far restituire loro il maltolto attraverso i propri beni personali”.
“Non ci fermeremo davanti a nulla – prosegue Tanasi –contro chi ha utilizzato milioni di euro dei cittadini per spese private, così da restituire i soldi ai siciliani i quali, anche a causa di tali sperperi, risultano i cittadini più poveri d’Italia”.



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