Catania

SAC: ETNA, TI SEI ALLEATA CON I DISFATTISTI, MA CON NOI PERDI!

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Dopo venti giorni di chiusura per un incendio imprevedibile e che potrebbe capitare nel salotto di qualsiasi casa, a Ferragosto la Sac chiude nuovamente per cenere.

Nonostante i leoni da tastiera e la santa alleanza dei disfattisti contro lo sviluppo indefesso innescato dall’aeroporto di Catania, il management aeroportuale ha ben presenti le soluzioni. “D’altronde, è innegabile che abbiamo gestito con sapienza e lungimiranza l’unica porta di accesso per i tre quinti della Sicilia. Se chiude nuovamente, non è per colpa nostra.”

Intanto, dal web Il prof. Fausto Raciti è stato il primo a rendersi conto dell’accaduto. Nella notte, l’inatteso ergersi dell’Etna, vulcano di tremilaquattrocento metri, proprio davanti all’aeroporto di Catania, ha creato un inatteso stop alle attività aeroportuali. Cenere e lapilli hanno invaso la pista. Il fenomeno non si era mai verificato a Catania.

L’amministratore delegato della Sac ha prontamente dichiarato: ‘L’ennesimo imprevisto di questa stagione ci ha impedito di raggiungere l’ennesimo record di questa pista: i venti milioni di passeggeri in apnea. In compenso, le sgradevoli file all’esterno della mia aerostazione sono sparite.”

Secondo gli esperti, gli accampamenti al sole sono stati risolti grazie alla presenza del dr. Torrisi in versione Karl Marx pensoso, nell’ex ristorante panoramico dell’aeroporto di Catania.

La scoperta è stata casuale. Alle dieci del mattino, alcuni inservienti, assunti grazie al conseguimento di un master all’università belga Squibb, pulivano le cromature delle poltrone del sacro ufficio della torre aeroportuale, hanno trovato la copia rigida e vivente del pensatore di Treviri. Vedere in tre dimensioni il leader delle masse ottocentesco ha gettato nel panico i due scienziati. Per non perdere uno stipendio lordo di ottocento euro al trimestre, con la possibilità di una luminosa carriera come plafoniere specializzate, i due hanno pensato di nascondere la mummia. Con il terrore di suscitare le ire dell’establishment siciliano, hanno dovuto mollare la presa appena l’amministratore delegato ha urlato: “Giù le mani dalla Guida!”

Torrisi, vistosi preso a viva forza, ha reagito malamente: “Non mi toccate! Figli dei negativi siciliani che non siete stati prescelti!” Prontamente redarguiti i due esperti di gestione aeroportuale, hanno ripreso immediatamente in mano panni di lana e sidol. La Guida Delegata li ha poi blanditi: “In verità vi dico che questa sera imporrò le mie mani e l’Etna tacerà.”

Secondo fonti ben accreditate, alla Sac stanno pensando anche a un piano mai realizzato al mondo di millecento miliardi per spostare il vulcano vigliaccamente apparso questa mattina. Lo studio di fattibilità e la progettazione saranno realizzati da uno studio di progettazione e movimento terra di Aci Platani. La sede definitiva dell’Etna sarà Gerbini. Il progetto si basa sulla realizzazione di due canali di sfogo dell’eventuale lava effusiva in titanio e diamantio.

Grazie a questa grande opera, l’idea di un piano di costruzione nella piana di Catania di un aeroporto alternativo a Fontanarossa, sarà definitivamente superato. “Finalmente potremo spendere in pace i fondi per avere una pista cinquecento metri più lunga dell’attuale, per soli cinquecento milioni. In caso di privatizzazione, potremo valorizzare la vendita fino al dieci per cento di questa cifra. Il resto, mancia. Siamo munifici.”

Il super super manager, ha poi chiarito: “Numeri alla mano, con soli millecinquecento miliardi (valutazione aggiornata rispetto a poche righe più sopra) Catania Fontanarossa sarà finalmente l’unica possibilità infrastrutturale per Catania, la Sicilia, il Mediterraneo e il mar Rosso.” La soddisfazione dell’amministratore delegato si è però scontrata con la richiesta di alcuni passeggeri di partire e arrivare a Catania.

La Sac ha immediatamente voluto sgombrare ogni dubbio: “Quelli che oggi lamentano la chiusura di Fontanarossa per la lava, sono gli stessi che hanno speculato sull’incendio del quale tutti sanno che siamo incolpevoli. Una volta per tutte deve essere chiaro che il nostro lavoro è gestire, non risolvere i problemi creati da un destino cinico e baro che potremmo cambiare, ma non sempre. A volte, siamo stanchi anche noi. E se invece pensate che portiamo sfiga, sappiate che conserviamo tutto. Anche quella.”

Alla Sac pensano a una soluzione giudiziaria che non consenta mai più la chiusura della pista di Fontanarossa: “Abbiamo già allertato la Procura di Catania con una denuncia contro ignoti. Se credono che i loro interessi siano superiori ai nostri, si dovranno ricredere.”

I gnoti non hanno rilasciato dichiarazioni. Un pool formato da Santonocito, Gomes, Mascara, Spolli, Cappellani, Baia e Verde ha avviato le indagini e presto arriveranno le incriminazioni per ostacolo alla gestione di Fontanarossa.

Gaspare Quasimodo

SATIRA.

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Iene Sicule

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