San Cristoforo: la strana vicenda della Biblioteca “CONCORDIA” (chiusa) e del centro culturale “ALBERTO SORDI” (chiuso)


Pubblicato il 29 Novembre 2025

A giugno di quest’anno, a Palazzo degli Elefanti, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il commissario straordinario di Governo, Fabio Ciciliano hanno incontrato il sindaco Enrico Trantino e l’intera giunta comunale di Catania per una riunione di aggiornamento dedicata al piano straordinario di interventi infrastrutturali e di progetti di riqualificazione sociale e ambientale, funzionali ai comuni o alle aree metropolitane ad alta vulnerabilità sociale, previsto dal decreto-legge cosiddetto “Caivano” del 31 dicembre 2024, nel quale è incluso il quartiere di San Cristoforo.
Occorre, ha sottolineato Mantovano, con i milioni di euro disponibili puntare su alternative alle piazze di spaccio con luoghi positivi dove si possa praticare lo sport, la cultura e la ricreazione, che rappresentano la proposta delle Istituzioni rispetto alle  organizzazioni criminali.
Si apprende adesso dal quotidiano “La Sicilia” di mercoledì 26 novembre, che il Comune di Catania tiene chiusi biblioteca e centro culturale di Via Plaia. Addirittura sembra che le intenzioni del Comune siano quelle di trasformare questo sito culturale in una sorta di dormitorio, per bisognosi e sbandati di vario genere al servizio dell’intera città.
Pur essendo d’accordo sull’opportunità di interventi a favore dei bisognosi o peggio ancora di persone sbandate di ogni genere, non possiamo non evidenziare che , secondo il decreto Caivano e quanto affermato dal sottosegretario di Stato Mantovano, sarebbe un grave errore non riaprire subito il centro culturale di via Plaia, intitolato al celebre Alberto Sordi, tra l’altro arricchito da un meraviglioso murales dedicato ai pescatori del quartiere e realizzato con simpatica autotassazione dai consiglieri della municipalità.
La struttura di accoglienza per i “Clochard” può essere ospitata in una delle sedi di strutture ospedaliere dismesse, e ce ne sono tante a Catania a partire dal Ferrarotto. Il “Patto educativo territoriale e di sviluppo sociale della comunità di San Cristoforo”, con sede presso la Città dei ragazzi di Via Gramignani, ha avviato una raccolta di firme degli abitanti per invocare la riapertura del centro culturale.
Insomma sembra proprio che al Comune di Catania si soffra di strabismo, da un lato discutibili piani di investimenti per milioni di euro per dare una mano al quartiere e superare le pesanti criticità esistenti, dall’altro con disinvoltura chiudere al quartiere una delle poche risorse socio-culturali già esistenti ed utilizzabili da subito.


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