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Scioglimento comune di Maniace: rigetto della richiesta di incandidabilità avanzata dalla Procura contro l’ex assessore Giuliana Coci
Pubblicato il 10 Settembre 2021
Il Tribunale Civile di Catania (Pres. Dott. M. Escher, a latere Dott.ssa C. Delfa e Dott.ssa M. Acagnino) ha reso noto il provvedimento con il quale ha deciso in ordine alla richiesta avanzata dalla Procura etnea volta a dichiarare la incandidabilità per le prossime tornate elettorali di buona parte degli ex amministratori comunali del Comune di Maniace.
Secondo la tesi della Procura, i predetti amministratori in ragione alla loro contiguità con gli ambienti della criminalità organizzata avevano causato lo scioglimento del Comune di Maniace disposto dal Capo dello Stato nel maggio del 2020. Tuttavia, il Tribunale di Catania, ha disposto la incandidabilità solo per taluni amministratori e consiglieri, rigettando in toto la richiesta dell’Accusa nei confronti dell’ex Assessore Giuliana Coci, difesa dagli Avvocati Pietro Lipera e Salvatore Cavallaro del Foro di Catania.
Il Collegio, infatti, ha sentenziato in modo tranciante l’assoluta estraneità dell’Assessore Coci in ordine alle ragioni che hanno giustificato lo scioglimento del Comune di Maniace. L’ex Assessore alla scuola e alla Protezione civile, in una nota, ha dichiarato “sono felicissima e soddisfatta per il risultato ottenuto anche grazie al lavoro degli Avvocati Pietro Lipera e Salvatore Cavallaro. Ho sempre lavorato per la mia comunità con trasparenza, lealtà ed onore e non potevo capacitarmi della richiesta della Procura. Con questo provvedimento si chiude, così, uno dei capitoli più bui della mia vita”.



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