Sicilia, ancora polemiche sulla caccia. A Santa Venerina gatti impallinati, mentre l’Enpa critica duramente l’assessore regionale


Pubblicato il 08 Settembre 2012

di iena animalista

E’ caccia alla caccia. Piovono ancora polemiche sulla stagione venatoria 2012/2013. Dopo il provvedimento del Tar di Palermo, che ha sospeso il calendario emanato dall’assessorato regionale su ricorso delle associazioni animaliste, ecco il “caso Santa Venerina” dove i cacciatori sparano ai gatti probabilmente scambiandoli per conigli, e una dura nota dell’Enpa contro l’assessore regionale delle Risorse agricole e alimentari, Francesco Aiello.

Iniziamo dall’incredibile notizia che giunge dalle pendici dell’Etna, esattamente da Santa Venerina, in provincia di Catania, dove c’è chi ha messo in vendita la propria casa per paura dei cacciatori con la vista annebbiata:Vendesi perché i cacciatori mi sparano dentro casa”. Così recita un cartello nella proprietà del signor Cesare Scuderi. A raccontarlo è l’Ansa che scrive: “Gli appassionati di attività venatoria, armati di doppiette, già all’alba fanno irruzione nel giardino della loro villa e sparano a qualunque cosa si muova, e hanno già ucciso quattro gatti domestici. Accade a Santa Venerina, paesino alle pendici dell’Etna, dove i proprietari stanchi delle invasioni dei cacciatori stanno pensando di ‘arrendersi’ e hanno esposto il cartello ‘vendesi’ dell’immobile accompagnato dalla spiegazione: ‘perché i cacciatori mi sparano dentro casa’. Ed ecco cosa dichiara lo sfortunato protagonista al quotidiano “La Sicilia”: ‘Siamo stanchi -si sfoga Cesare Scuderi-, i cacciatori entrano nel giardino e arrivano davanti casa nostra con i cani, per cercare di uccidere conigli e volatiti. Solo che spesso sbagliano: ogni volta che sentiamo un colpo temiamo per qualcuno dei nostri gatti: ne hanno già uccisi quattro”.

Ma sulla caccia, e soprattutto sull’assessore regionale al ramo, Francesco Aiello, si abbatte il ciclone Enpa. La sezione provinciale di Catania dell’Ente nazionale protezione animali, ha emesso il seguente comunicato nel quale critica fermante le decisioni assunte dall’assessore dopo il provvedimento del Tar palermitano.
“In merito alla caccia -c’è scritto nella nota dell’Enpa- e solo per dovere, teniamo a precisare che l’attività venatoria, continua a non potere essere ufficialmente aperta per la stagione 2012-2013. L’Assessore Regionale Aiello dopo avere sventolato il decreto del Tar che rimandava al decreto della stagione di caccia 2011-2012 dandogli un valore esecutivo in termini di fattività e dopo, avere inviato missive a tutti i comandi delle forze dell’ordine e Forestali dell’isola “esigendo” che fosse rispettato il volere del TAR e lasciare tranquilli i cacciatori siciliani di esercitare il loro hobby liberamente, ha dovuto, abdicare a quanto sostenuto da Enpa. Il calendario venatorio, (come sentenziato a febbraio dalla Corte Costituzionale) non è Legge bensì un Atto Amministrativo, come tale deve essere emanato annualmente o in alternativa se ne deve stabilire la durata.
Il calendario 2011-2012 così come vuole la stessa intestazione è valido solo per la passata stagione venatoria. A questo punto e dopo i plateali comunicati ai media dell’Assessore degli ultimi due giorni, ha, dovuto soccombere ad un nuovo decreto, ma, commettendo l’ennesimo errore . Sfortunatamente per i signori cacciatori siciliani, si rivela essere l’ennesima gaffe di Aiello, il quale, nel tentativo di favorire i cacciatori, si ritrova a non permettergli di esercitare ancora la caccia. E bene si! Infatti l’assessore non solo non ha emanato un calendario venatorio per la stagione venatoria 2012-2013 così come avrebbe dovuto fare ma, invece di quest’ultimo, ha Decretato una missiva dove demanda allo scorso calendario venatorio l’attività di caccia, in attesa che si definisca la sospensione al Tar in merito al calendario astruso e assurdamente illegale che aveva emanato e di cui Enpa si riserva di chiedere formalmente gli autori e le risorse economiche impiegate su quello che si è rivelato essere un assoluto atto contrario alle Leggi dello Stato Italiano.
Il tutto incredibilmente condito dal fatto che, questo stesso Decreto non risulta ancora sulla Gazzetta Ufficiale quindi, senza avere ancora valore. Per tali importanti ragioni, si tiene a ricordare ai cacciatori siciliani che, la caccia non è regolamentata e quindi ancora allo stato attuale da ritenersi illegale allo stesso pari del bracconaggio. Almeno fino a quando l’assessore Aiello non smetta di illudersi nel riuscire nell’ardua impresa di fare passare un calendario come quello che anela e finalmente invece, non verrà regolarmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Calendario Venatorio 2012-2013 che abbia le uguali indicazioni e regole stabilite nel calendario venatorio precedente. Chissàmagari adesso si riuscirà anche a capire la differenza tra Legge e amministratore e tra Potere Legislativo da quello Esecutivo ed infine da quello Giudiziario”.

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