Sindaco Catania: la “giostra dei soldi”


Pubblicato il 17 Marzo 2023

Da Saro Patanè, uomo che ne ha viste tante, una serie di riflessioni…

6/8/10 – punto o possiamo chiamarlo così questo momento di confusione per la corsa al sindaco di Catania.

Adesso la poltrona fa gola a tutti ora che con la porcata regionale dell’aumento di stipendio, i sindaci di Palermo, Messina e Catania percepiranno uno stipendio pari a 15.000 euro (mentre il sindaco di Parigi ne percepisce 9.000).

La porcata regionale costerà ben 17.000 euro l’anno perchè aumenteranno in automatico i vitalizi e i  gettoni presenza, ma questi sono dettagli, è il prezzo da pagare per l’alta velocità che collega Catania – Palermo, le autostrade futuristiche, i termovalorizzatori funzionano a pieno volume in Olanda e ora come ultima proposta abbiamo cantiere Catania. 

Non so perchè però mi sa tanto di bocca di rosa la partecipazione di alcuni dei nomi presenti, mi sa nel segno di continuità di mercanti nel tempio con la benedizione dei sacerdoti, serve una persona che abbia il coraggio di scacciare i mercanti e fare autocritica dei sacerdoti, e per me questa persona è Antonio Presti, una persona che non appartiene a quella società civile e ipocrita, ma appartiene alla società libera e la sua libertà l’ha dimostrata scegliendo una parte della città dove per tante difficoltà non c’è tempo per l’ipocrisia culturale.

Come Papa Francesco ha messo i cartonari argentini, gli ultimi, a fianco dei potenti della terra, così Presti è, e dico è andato dagli ultimi per portare partecipazione, libertà e senso di appartenenza. 

E’ libero da vincoli di partito e da politici ma ama la giusta politica, lo dimostra la sua solitudine e abbandono nella realizzazione delle sue opere a Librino, magari il giorno dell’inaugurazione ci sarà la fila per salire sul palco dei soliti mercanti.

Con affetto per la città di Catania,

Saro Patanè


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