Sinistra Italiana, Catania: gravi responsabilità del sindaco Trantino sulla distruzione della Costa di Ognina


Pubblicato il 10 Maggio 2025

comunicato stampa da Sinistra Italiana.

Sinistra Italiana in merito alla sconcertante vicenda della totale privatizzazione del porto di Ognina e all’ampliamento dell’area in concessione ai privati, autorizzato dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente, denuncia le gravissime responsabilità politiche e amministrative del sindaco avv. Trantino e della sua giunta comunale.

Non è questa un’opinione solo politica ma una realtà confermata da fatti indiscutibili.

Dall’iter giudiziario che ha parallelamente accompagnato la polemica politica e la protesta della larga maggioranza della città, emergono infatti gravi inadempienze del comune di Catania.

Rilievi sull’operato dell’amministrazione comunale che, dopo essere stati manifestati con un’aspra critica politica da un ampio fronte di opposizione, sono emersi anche dal lavoro dei giudici amministrativi che hanno esaminato gli atti di concessione del porto di Ognina alla società La Tortuga srl ed il suo successivo ampliamento.

In particolare e come ben documentato dal periodico on line Argo, il 31 gennaio 2024 il TAR di Catania si è i pronunciato su un ricorso presentato da alcuni abitanti del borgo Ognina, con una sentenza che è passata quasi in silenzio nei corridoi del palazzo municipale, ma che ha fatto chiarezza sulle gravi responsabilità dell’amministrazione comunale.

Sulla base delle indagini svolte e dall’esame dei documenti e degli atti del comune di Catania, il TAR ha infatti annullato la concessione edilizia n. 07/0689 del 20 dicembre 2007, che il comune ha rilasciato per realizzare le opere portuali.

Il Tar ha inoltre annullato i provvedimenti della Direzione Urbanistica e Gestione del Territorio del Comune di Catania n. 250 del 23 luglio 2008 e n. 270 in data 8 agosto 2008, il nulla- osta del Servizio Attuazione della Pianificazione del Comune di Catania n. 184132 del 26 settembre 2008, la determinazione dirigenziale del Servizio Attuazione della Pianificazione del Comune di Catania n. 184132 del 26 settembre 2008, i provvedimenti dirigenziali del Servizio di Attuazione della Pianificazione del Comune di Catania n. 346 del 16 giugno 2009 e n. 473 del 10 agosto 2009, il provvedimento della Direzione Urbanistica del Comune di Catania n. URB07/161 del 3 marzo 2011, il certificato di conformità-agibilità del Comune di Catania, Direzione Ecologia ed Ambiente, n. 85296 del 16 marzo 2015 ed il parere favorevole n. 486 del 2 gennaio 2017 della Direzione Urbanistica del Comune.

Il TAR, insomma, ha dichiarato nulli tutti gli atti con i quali il comune di Catania ha permesso la realizzazione delle opere del porto di Ognina, perché ha riconosciuto che in quell’area, considerata dal PRG vigente “area privata vincolata”, non potevano essere aumentate le consistenze edilizie, aprendo così la strada alla demolizione di tutte le edificazioni realizzate da La Tortuga che hanno deturpato l’antico porto Ulisse.

Quello che stupisce è che, di fronte a questi rilievi, l’amministrazione Trantino non abbia preso alcun provvedimento e non abbia manifestato alcuna criticità sull’operato degli uffici e dei funzionari preposti alla direzione urbanistica: nulla di nulla, per il sindaco Trantino non è successo nulla!

Dalla cronaca giudiziaria e politica della triste vicenda dell’ampliamento del porto di Ognina, i cui lavori sono stati sospesi dal CGA della Regione Sicilia in vista della trattazione dell’opposizione prevista per il prossimo 4 giugno, emerge pertanto chiaramente la colpevole inadempienza dell’amministrazione comunale che non si era presentata alla conferenza dei servizi decisoria del 31 maggio 2023 e che, con la sua assenza, aveva determinato il silenzio-assenso del comune nei confronti della concessione.

Il sindaco Trantino, pressato dalle proteste degli abitanti e dei partiti di opposizione, si è pronunciato solo ex post, richiedendo, inutilmente, la revoca della concessione regionale.

L’assenza di una reale volontà dell’amministrazione Trantino di fermare lo scempio di Ognina, si è poi manifestata palese nel rifiuto della proposta avanzata dal governo regionale, di acquisizione da parte del comune della concessione, per lasciare integra quella parte della città e tutelare l’interesse pubblico.

Responsabilità gravissime pertanto dell’amministrazione comunale che si sommano a quelle del governo regionale che ha rilasciato la concessione all’ampliamento e della Soprintendenza che ha incredibilmente manifestato il suo assenso nonostante l’estensione dell’area concessa ai provati, determini la distruzione di parte del molo dell’antico porto Ulisse che fu costruito dai primi coloni greci calcidesi e risale all’ VIII secolo a. c.

Sinistra Italiana davanti all’assenza di qualsiasi interesse per il bene di questa città, continuerà a difendere il futuro di un’area di grande importanza per Catania e i suoi abitanti, continuando la battaglia per la difesa del porto di Ognina da ogni progetto di privatizzazione.

I privati della Tortuga srl hanno già violato ripetutamente la legge urbanistica ed inferto una ferita al cuore della storia della città, eseguendo opere edili illegittime su un terreno assoggettato a vincolo panoramico e paesaggistico e di notevole interesse pubblico: nonostante le gravi responsabilità di chi ci governa per salvare il porto di Ognina, vanno fermati!

il segretrio provinciale Giolì Vindigni il segretario comunale Marco Failla il segretario regionale Pierpaolo Montalto.


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