Teatro “Bellini”: una fondazione panacea di tutti i mali?


Pubblicato il 10 Maggio 2019

La crisi finanziaria che aleggiava sul Teatro Massimo Bellini, sembra essere scongiurata, così come si evince dall’esito dell’incontro tra le organizzazioni sindacali del Teatro e il Presidente della Regione, l’assessore regionale al  bilancio Armao e il sindaco di Catania Pogliese.

Nel corso dell’incontro sono state esaminate le problematiche che affliggono la vita del teatro, che recentemente si sono aggravate in funzione dei puntuali tagli finanziari che di anno in anno hanno ridotto i  relativi budget, causando una incertezza con la quale  un teatro non può programmare le future attività e le strategie occupazionali.

Il presidente Musumeci ha rassicurato in merito alla volontà di  supportare il Bellini di Catania, anzi di volere contribuire al suo rilancio, ponendo nel contempo la necessità di rivedere lo status giuridico dell’Ente Autonomo Regionale con la trasformazione in Fondazione.

Segnaliamo che questa “panacea” per i teatri lirici italiani fu introdotta  anni  fa  con risultati non entusiasmanti, eccezion fatta per il Teatro alla Scala di Milano per il quale principalmente fu ideata.

La Fondazione esemplificando altro non è che un consorzio al quale  partecipano lo Stato (nel caso del Bellini la Regione), il Comune, la Provincia e i privati. Questo cambiamento di stato giuridico traghetta i Teatri da Enti pubblici a Enti privati e quindi le norme finanziarie e giuridiche.

La nostra perplessità  scaturisce dal fatto che applicando detta trasformazione ci troveremmo in presenza di due soci Comune e Provincia in default e con la nebulosa “provincia” i cui connotati in Sicilia non sono del tutto chiari e quindi con quali possibili apporti finanziari?  In questa fase pari a zero euro.

Altro tema riguarda la partecipazione dei privati, esistono in Sicilia queste entità finanziarie di una certa rilevanza pronte a partecipare? Lo speriamo, ma ne dubitiamo. Non casualmente sopra citavamo il Teatro alla Scala di Milano al quale questo nuovo status si attaglia bene, perchè opera in un territorio regione, comune,provincia e privati  con notevoli  mezzi finanziari.

Sarebbe una mossa vincente fare uscire il  Teatro etneo dalla serie b -Teatri di tradizione alla serie A Teatri Nazionali, in quanto da tempi immemorabili ne possiede i requisti tarpati dalla riforma Corona del 1967, ma per questa ardua battaglia bisognerebbe aprire un tavolo con il governo romano del “cambiamento”……….provare per credere!               

Il fantasma dell’opera.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

2 min

Tra le molteplici priorità che caratterizzano l’impegno di ANAFePC (Accademia Nazionale per l’Alta Formazione e Promozione della cultura), oltre ad occuparsi di dare voce alla tutela dei diritti dei cittadini, alla qualità dei servizi pubblici e privati e alla promozione del lavoro, emerge con forza la problematica del caro voli da e per la Sicilia. In […]

1 min

Catania – Nell’ambito dell’attività concertistica “Fuorischema 2025”, progetto artistico del maestro Salvatore Daniele Pidone, il Centro culturale e teatrale Magma di Catania, diretto da Salvo Nicotra, con la Parrocchia Santa Maria della Salute ed in collaborazione con il Centro culturale e musicale Antonio Lauro, proporrà venerdì 5 dicembre 2025, alle ore 19, nel Salone Parrocchiale […]

2 min

CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]

2 min

comunicato stampa La FP CGIL Catania e la CGIL Catania annunciano la partecipazione allo sciopero nazionale dei lavoratori del Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, indetto per venerdì 5 dicembre. La mobilitazione territoriale si svolgerà davanti alla prefettura di Catania dalle ore 10 alle ore 13 con un sit-in […]