CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
Tivvù e proteste: niente Miss Italia? Il Codacons “insorge” e annuncia 100 comitati in tutta Italia!
Pubblicato il 23 Maggio 2013
No della Rai alla trasmissione-evento con la bellezza italiota. Da Catania parte la protesta degli utenti dell’emittente di Stato. A capo della “rivolta” i siciliani Tanasi (Codacons) e Miss Italia Giusy Buscemi.
Sotto l’Etna ecco il comitato nazionale utenti Rai per Miss Italia. E ne arriveranno cento in tutto lo Stivale!
La notizia è ormai diffusa: Miss Italia non sarà più trasmessa da Rai 1. Ed ecco che parte la protesta dei cittadini con a capo due siciliani il segretario nazionale Codacons Francesco Tanasi e Miss Italia Giusy Buscemi.Nasce a Catania Il Comitato Utenti RAI per Miss Italia che in collaborazione con il Codacons e l’ Associazione Nazionale Utenti Radiotelevisivi porteranno avanti una serie di iniziative nei confronti dei vertici Rai per smontare questa assurda decisione che riguarda milioni di italiani. Miss Italia è un programma Rai che deve continuare a essere trasmesso dalla TV pubblica. Anzitutto è stato chiesto un incontro urgente con i componenti del consiglio di amministrazione che, se risulterà infruttuoso, sarà seguito da azioni dimostrative dinanzi agli uffici Rai. Si sta preparando inoltre una raccolta di migliaia di firme a favore della permanenza della trasmissione su Rai 1 e non sono esclusi altri interventi anche clamorosi.Il Codacons, il Comitato Utenti Rai per Miss Italia e l’ Associazione Nazionale Utenti radiotelevisivi, che annunciano nei prossimi giorni la nascita di altri 100 comitati in tutta Italia, sono decisi a perseverare in quella che sembra una vera e propria battaglia a difesa dei milioni di cittadini italiani fruitori del servizio pubblico che non hanno alcunaintenzione di rinunciare alla famosissima trasmissione.



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