TRANTINO: UN SINDACO FORTE COI PIÙ DEBOLI E SILENTE COI POTENTI?


Pubblicato il 25 Maggio 2025

C’è un fremito legalitario a Catania che pervade un’amministrazione comunale che si spende senza sosta per il ripristino delle regole: in testa un sindaco – Enry Trantino – che si sacrifica in prima persona, non lesinando sforzi di alcun tipo ed immortalando quotidianamente le sue gesta sui social alla stregua di una Ferragni sotto il liotro.
Coadiuvato da una stampa attentissima al tema: pensate all’enfasi sullo street control immaginifico procedimento che consentirà il rilievo automatico delle sanzioni, alla guerra ai posteggiatori abusivi, alle battaglie all’ultima ordinanza contro gli ambulanti che occupano illegittimamente lo spazio pubblico, alla vexata questio di corso Sicilia descritto da un servizio della tv locale come una piccola Calcutta con il feroce piglio del liberale Maravigna all’uopo interpellato, alla caccia agli spremitori di agrumi privi di licenza, alla disfida per il conferimento della mondezza.
Tralasciando qualche piccolo inciampo – alcuni giorni fa il primo cittadino che stava solertemente riprendendo un residente del centro per il non corretto smaltimento dell’immondizia sarebbe stato letteralmente mandato al diavolo dal portinaio di uno stabile (capita) – si tratta di campagne autenticamente vitali per lo sviluppo cittadino su cui meritoriamente l’attenzione risulta massima.

Appare però sussistere una piccola asimmetria tra la foga interventista della giunta e del suo nocchiero ed alcune questioncelle urbanistiche su cui forse i decibel potrebbero alzarsi un attimino.
La vicenda del bando per i servizi generali del porto di Catania (tutte le attività complementari ed accessorie alle operazioni portuali per intenderci) con la paventata concessione venticinquennale ad un pool di imprese private bocciato dall’Autorità Nazionale Anti Corruzione non ha fatto fare un plissè ad alcun esponente della giunta, sindaco in primis. Forse la questione avrebbe meritato un video su TikTok? E che dire della vicenda degli Orti di Cibali, 180mila metri quadri non edificati che qualche illuminato desiderebbe far divenire un parco urbano e su cui aleggiano i soliti interessi privati ? Che ne pensa la legalitaria giunta Trantino ?
E sul porticciolo di Ognina ? Dopo avere tossicchiato un po’ Trantino non valuta di insistere con un po’ di verve in più ?
E sull’aeroporto etneo nelle mire di privati pronti a mettergli le mani sopra, al netto della nuova liasion con il buon Nico Torrisi non si ritiene di fare sentire la propria voce ?
O non è questione di interesse social ?

Qualche criticone puntuto potrebbe pensare che Enrico ed i suoi siano tonitruanti con i deboli ed un pochetto più silenti con i forti.
Ma questi sono solo pensieri malmostosi.
E siamo certi che per occuparsi delle vicende di cui sopra è solo questione di tempo

Saluti legalitari.

Luca Allegra.


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