Un sindaco comunista: succede a Palagonia. Intervista esclusiva a Valerio Marletta:”il Comune non è un’azienda”

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A colloquio con il nuovo primo cittadino (nella foto) di una terra che vuole riscatto. Ecco cosa ci ha detto…

di Iena Politica, Marco Benanti

“I politici sono tutti uguali”: quante volte abbiamo sentito questa frase! Ma è davvero così? A noi non sembra. Poi, quando arrivano notizie come quella che giunge da Palagonia dove è stato eletto sindaco una persona, una faccia e una storia pulite come quella di Valerio Marletta, beh, allora quella frase si dimostra davvero falsa. La novità di un giovane comunista alla guida di un comune, in una terra difficile, è “roba forte”. Un autentico “terremoto” politico, culturale e sociale.A Marletta abbiamo rivolto alcune domande, per l’intervista che segue…

Quale sarà il primo provvedimento della giunta Marletta? Quale linea politica, in generale, seguirà?“Una riorganizzazione dell’apparato burocratico. Vogliamo efficienza e competenza negli uffici. Servizi pubblici e partecipati. Una grande attenzione verso i quartieri popolari. Politiche culturali di massa. Un nuovo protagonismo del mondo della scuola. Massima trasparenza sugli atti ammnistrativi. Tutto sarà reso pubblico, dalle delibere e qualsiasi atto ammnistrativo. Palagonia ha bisogno di tutto, nessun aspetto della cosa pubblica gode di ottima salute. L’attenzione sarà rivolta soprattutto alle fasce più deboli della mia comunità”.

Con quali criteri sceglierà gli uomini della giunta?“Abbiamo già scelto i 4 assessori. Uno solo è espressione di forze partitiche. Un tecnico alla guida del bilancio e della programmazione economica. Una giovanissima laureata in scienze dei servizi sociali alla giuda dell’assessorato alla solidarietà sociale. Una persona dall’indubbio spessore etico alla guida dei lavori pubblici. Un giovane con una buona esperienza alla guida delle politiche giovanili, dello sport e del mondo dello spettacolo. Terrò per me le deleghe al servizio idrico e alla nettezza urbana”.

Può farci qualche anticipazione sui nomi?“Il geometra Pietro Arena ai lavori pubblici. La dott.sa Laura Laganà alla solidarietà sociale. Nicola Giaquinta, dirigente dell’Italia dei valori, alle politiche giovanili. Infine, una dott.ssa commercialista che abbiamo già individuato che si occuperà del bilancio. Solo tra qualche settimana verrà nominata. Per la serietà che la contraddistingue ci ha chiesto ancora qualche settimana per portare a termine un lavoro in corso”.

Come si comporterà con gli avversari politici?“Rispetto e disponibilità per chi vorrà contribuire a rilanciare la nostra comunità, ma nessuna forma di dialogo con chi volesse perpetrare le vecchie logiche affaristiche e di spartizione del potere. Un nuovo ruolo del consiglio comunale, che non dovrà solo ratificare ma controllare e indirizzare l’ammnistrazione.”

Si avvarrà di consulenti? Se sì, come li sceglierà?“Proveremo a farne a meno vista la situazione economicamente drammatica delle casse comunali. L’unico settore per il quale pensiamo di servircene è l’agricoltura. Abbiamo bisogno dei fondi strutturali per rilanciare la nostra agrumicoltura. Nessuna nomina “politica”. Mi preme annunciare che diversi professionisti hanno già dato la propria disponibilità ad occuparsi di alcuni settori in modo totalmente gratuito. Non possiamo permetterci di indebitare ulteriormente il nostro comune”.

Come ha affrontato economicamente questa campagna elettorale, insomma chi ha pagato la campagna elettorale?“Abbiamo speso solo 4000 euro per l’intera campagna ellettorale. Contributi economici elargiti da Rifondazione Comunista e dall’italia dei Valori. Si tratta solo di materiale topografico e di impianti audio/luce. Il resto lo hanno fatto i nostri militanti con il sudore e la determinazione che li contraddistingue”.

Prenderà misure in qualche maniera antimafia?“La nostra amministrazione si costituirà parte civile in eventuali processi per mafia che riguarderanno la nostra comunità. L’antimafia però non è solo quella repressiva delle aule dei tribunali. Il mondo della cultura, le istituzioni scolastiche, le associazioni devono contribuire a diffondere pratiche antimafiose. Tutto questo può avvenire attraverso il ruolo di coordinamento dell’amministrazione comunale. Bisogna eliminare “l’acqua dove sguazza il pesce”. Questo è il ruolo che dovrà svolgere la nostra “Palagonia città educativa”.”

A Palagonia si può dire che è esistito un fenomeno di “Fagonismo” legato al nome del deputato regionale? Se sì, cosa lo ha contraddistinto?“Lo ha contradistinto l’arroganza del potere, l’idea della gestione della cosa pubblica come gestione “familiare”. Un sistema infiltrato, pronto alla connivenza, caratterizzato da forme becere di clientelismo e dall’idea di governare sudditi e non cittadini.”

Se un mafioso o un personaggio gravitante in ambienti criminali dovesse rivolgerle qualche richiesta cosa farebbe?“Troverà la stessa determinazione di sempre nel non accettare nessun compromesso. Contro mafia e potere nessun passo indietro. Ne va della nostra dignità e del rispetto del messaggio che abbiamo lanciato ai cittadini di Palagonia. La gente si aspetta coraggio, quindi non possiamo assolutamente permetterci la “paura” “

Essere comunisti oggi cosa significa?“Continuare a credere nella possibilità di istituzioni pubbliche al servizio dei bene comune. Istituzioni libere da qualsiasi infiltrazione del potere criminale. Istituzioni pubbliche, antifasciste e democratiche, aperte alla partecipazione popolare e che svolgano un “ruolo” sociale. Un comune non è una azienda, ma una comunità dove nessuno deve essere lasciato indietro. Non sono mai stato un miltante fortemente ideologizzato, ma continuo fortemente a credere nei valori della mia cultura politica: mi definisco laico, comunista e libertario”.Si dice, spesso, che per un sindaco finire sotto indagine è cosa facile. Se le dovesse capitare come si comporterebbe?“Rimango fortemente legata alla cultura “garantista”, ma nessun rappresentante istituzionale può permettersi, in questa fase storica, di ricoprire incarichi pubblici anche se solo sospettato di aver leso la pubblica amministrazione. Dimissioni immediate e ritorno alle urne”.Infine, cosa ricorda -nel bene e nel male- di questa campagna elettorale appena finita?“Il calore della gente, la volontà di partecipazione e sopratutto una nuova consapevolezza civile dei tanti cittadini che ci hanno aperto le porte delle proprie abitazioni. Palagonia ci ha sorpreso”.

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Redazione Iene Siciliane

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