Vertenza Pfizer Catania, ok anche dai lavoratori all’accordo “salva giovani” tra sindacati e azienda. Cgil, Cisl, Uil e Ugl: “Ora più che mai serve il piano industriale per il futuro”


Pubblicato il 30 Aprile 2022

Semaforo verde all’accordo “salva giovani” tra sindacati ed azienda dall’assemblea dei lavoratori che, come previsto, si è tenuta ieri pomeriggio nel piazzale antistante lo stabilimento Pfizer di Catania con la partecipazione di numerosi dipendenti. Una schiacciante maggioranza di si e solo due no, ha quindi sancito la conclusione ufficiale della lunga procedura iniziata lo scorso 7 febbraio, mentre adesso inizierà la nuova fase riguardante l’apertura della manifestazione di interesse per le unità lavorative che vorranno aderire al “paracadute” dell’incentivo economico all’esodo. L’obiettivo sarà quello di sfoltire quanto più è possibile l’organico, attraverso la platea dei lavoratori vicini alla pensione (nell’arco di 5 anni) e di coloro che sono stati assunti a suo tempo con il contratto a tutele crescenti. Arrivare dunque ad una quota di circa 80 aderenti che, sommati al personale già andato via (altrove o ad Ascoli Piceno), andrebbero a ridurre la lista degli esuberi a circa 30 unità che potrebbe trovare ricollocazione all’interno del sito catanese, secondo l’impegno assunto da Pfizer. Saranno quindi salvate le risorse più giovani pur abbassando i livelli occupazionali.
Vogliamo ringraziare tutto il personale dello stabilimento ed, in particolare, la nostra Rsu che ha combattuto egregiamente per ottenere quest’intesa non bellissima, ma sicuramente meno dolorosa – dicono i segretari provinciali Jerry Magno di Filctem Cgil, Giuseppe Coco di Femca Cisl, Alfio Avellino di Uiltec e Carmelo Giuffrida di Ugl Chimici. Un grazie va anche a coloro che, accettando questa nostra proposta, nei prossimi giorni accetteranno di andare via conquistando la forte incentivazione e dimostrando un grande senso di responsabilità verso i colleghi più giovani di età. Non abbiamo di certo finito quì, poichè continueremo a tenere la guardia molto alta e, principalmente, anche attraverso le nostre segreterie nazionali chiederemo al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti di battere un colpo se ancora c’è al suo posto, convocando la multinazionale del farmaco. Ora più che mai – concludono Magno, Coco, Avellino e Giuffrida serve conoscere il piano industriale per avere contezza del futuro di Pfizer a Catania.”
 
 

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