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Vita “democratica”: attendere sette mesi per uno stipendio, il caso delle lavoratrici delle coop socio-assistenziali
Pubblicato il 15 Maggio 2012
Oggi nuovo sit-in di protesta, con al fianco il Pdci-Federazione della Sinistra….Qualche mese fa la provocatoria proposta: non pagare i consiglieri comunali e destinare questi soldi per i compensi. Ma si sarebbe obiettato: si può anteporre la vita delle persone alle istituzioni?
a cura di Iena Operaia
Anche oggi le lavoratrici delle cooperative socio-assistenziali, che per conto del Comune di Catania svolgono il servizio di assistenza agli anziani e ai disabili gravi, terranno un sit-in dalle ore 10 in piazza Università, per sensibilizzare l’opinione pubblica e per protesta contro la giunta Stancanelli per i ritardi di oltre sette mesi nei pagamenti degli stipendi.Una situazione ormai incancrenita, quella delle assistenti, a causa dello stato economico fallimentare del comune che penalizza i lavoratori continuando invece a distribuire consulenze strapagate.Ieri mattina alcune lavoratrici hanno ribadito di vivere in un estremo disagio, impossibilitate a pagare la Tarsu e inseguite dalla Serit, con debiti che lievitano all’inverosimile a causa dell’applicazione degli interessi di mora, e hanno fatto notare come invece il comune non paghi gli interessi sui mancati pagamenti, malgrado ciò sia espressamente previsto nella convenzione stipulata con le cooperative.Nei mesi scorsi più volte le assistenti avevano chiesto senza ottenere risposta che si pagassero due mesi in uno, in modo da mettersi in pari gradualmente, e addirittura avevano lanciato – insieme ai Comunisti italiani-Federazione della Sinistra, che anche stavolta le affiancano – la proposta provocatoria che per qualche mese non venissero pagati i consiglieri comunali e quei soldi fossero destinati a pagare gli stipendi.Stipendi peraltro molto limitati, anche perché – secondo quanto riferito dalle stesse interessate, spesso monoreddito – ultimamente le ore di lavoro (e quindi le retribuzioni) sarebbero state ridotte dal momento che da anni – hanno denunciato – non vengono aggiornate le graduatorie degli anziani che hanno diritto all’assistenza.



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