1365 giorni in un “carcere fuorilegge” per circa 11 mila euro: il Tribunale di Sorveglianza di Catania riconosce risarcimento ad ex detenuto!


Pubblicato il 10 Maggio 2025

di iena Marco Benanti.

Lo scandalo delle carceri italiane è ormai da tempo un dato acquisito, a parte il caso dei “progressisti” con “Il Fattoquotidiano” sotto il braccio.

Trattasi di una vergogna, costellata di illegalità. Ogni tanto, addirittura la magistratura italiana lo riconosce. Come nel caso di un uomo, V.R., 57 anni, catanese, attualmente libero.

Costui era stato detenuto presso la casa di reclusione di Augusta, in provincia di Siracusa, e aveva chiesto, con il suo legale, l’avv. Alfio Grasso del foro di Catania, la riduzione di pena. L’istanza era stata avanzata in considerazione delle condizioni di sovraffollamento, dell’insalubrità delle celle e dei bagni, la mancanza di riscaldamento e di acqua calda. Ebbene, lo scorso anno, il magistrato di Catania aveva rigettato la richiesta.

La Difesa ha proposto reclamo in cui “…contestava -è scritto nell’ordinanza di parziale accoglimento- le conclusioni di prime cure evidenziando come in realtà le metrature non rispettavano i livelli minimi previsti dall’articolo 35 ter e dalla giurisprudenza della CEDU, ed inoltre non erano state tenute nella debita considerazione degli allegati all’originario reclamo, con particolare riferimento al documento presentato dai detenuti già nel dicembre 2019, alle carenze relative all’acqua calda, al riscaldamento e al vitto riservato ai detenuti, oltre che all’insalubrità dei locali; contestata ancora i calcoli effettuati dal giudice di primo grado in relazione allo spazio occupato dagli arredi fissi, calcoli che contrastavano altresì con le conclusioni dell’amministrazione penitenziaria; aggiungeva ancora che la casa di reclusione di Augusta nel 2021 e nel 2022 era risultata carente sotto il profilo dell’organizzazione delle attività rieducative e lavorative;…”

Il Tribunale di Sorveglianza di Catania (Presidente, Cannella) ha emesso un’ordinanza con cui ha accolto -parzialmente- il reclamo dell’uomo e ha riconosciuto allo stesso “…il diritto al risarcimento per violazione dell’art. 3 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, come interpretato dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo (art. 35 ter. Ordinamento penitenziario)…” per un totale di 1365 giorni. Su questa base, il Tribunale ha riconosciuto all’uomo, a titolo di risarcimento del danno, la liquidazione di 10.920,00 euro.

Insomma, lo Stato ti riconosce che hai vissuto dentro un carcere per diversi aspetti fuori dalla legge e di dà 11 mila euro circa. Che vuoi di più della vita, direbbero magari quelli delle “Stelle” e della “Forca”?


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