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Bonaccorsi e Ciancio (M5s): “Le spiagge libere catanesi versano in condizioni disastrose. E’ un diritto dei cittadini avere libero accesso ad un litorale pulito, decoroso e fornito di servizi”.

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“La gestione delle spiagge libere catanesi si trova in un’incredibile situazione di stallo”. Lo denunciano i due esponenti del M5s Graziano Bonaccorsi, capogruppo al Consiglio comunale, e l’ex deputata regionale Gianina Ciancio, entrambi candidati alle prossime amministrative.

“Qualche mese fa avevo presentato un’interrogazione all’amministrazione per sapere quali fossero le criticità che hanno ridotto le spiagge libere in vere e proprie discariche a cielo aperto, e avevo anche chiesto chiarimenti sulla gestione del bando e, nel rispetto del capitolato d’appalto, su un’eventuale revoca della concessione.

In realtà, ancora oggi non si capisce cosa stia facendo l’amministrazione, anche perché la stagione estiva è alle porte ma nessuna spiaggia libera è stata allestita, anzi, versano tutte in condizioni pietose. Le spiagge pubbliche rischiano di restare chiuse e i cittadini di essere privati di un servizio importante. Cosa stanno aspettando alla direzione ecologia? Vogliono rovinare la stagione balneare ai catanesi?” dichiara Bonaccorsi.

“Oltre al danno, la beffa. Non solo abbiamo pochissime spiagge libere, ma le poche che abbiamo versano in condizioni disastrose.

L’amministrazione non può spogliarsi della responsabilità di gestire dignitosamente le limitate aree pubbliche rimaste, garantendo degli standard minimi di pulizia, decoro e servizi. La prossima amministrazione, oltre ad affrontare subito questa incresciosa situazione, sarà chiamata a pianificare azioni di largo respiro e a fare ordine sulla gestione del litorale, redigendo il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, obbligatorio dal 2005 e mai approvato.

Le spiagge libere non solo vanno curate e preservate, ma anche ampliate. 

La Playa va decementificata e il mare reso accessibile. Si possono far convivere gli interessi degli operatori economici con il sacrosanto diritto di accesso al mare dei cittadini, ma bisogna fare delle scelte coraggiose. Il comune può fare tanto, utilizzando gli strumenti di pianificazione già previsti dalle norme regionali e nazionali” aggiunge Ciancio.

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Iene Sicule

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