“Botto” di Capodanno, Ivan Maravigna: “Pogliese? Manca un progetto di città”. E sul Parcheggio Piazza della Repubblica: “classe dirigente che sfugge a ogni tipo di controllo di legalità”

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Avv. Ivan Maravigna, il sindaco Pogliese annuncia la volontà di ricandidarsi: è una buona notizia o una iattura?

E’ una buona notizia. Anche se può sembrare una battuta di cabaret. Ma temo che non sarà così. Al di là delle problematiche giudiziarie che, anche chi come me è garantista, non può non vedere, negli ambienti politici cittadini gira fortemente la voce che Pogliese voglia “scappare” a Roma salendo sul treno delle nazionali per sfuggire alla valutazione del suo operato da parte dei catanesi. Come è stato per Bianco nel 2018, bocciato senza appello, è un dovere di Pogliese sottoporre la sua “azione” (ma quale?) amministrativa al giudizio della città. Ma non credo proprio che affronterà questo giudizio.

Nell’intervista di oggi su “La Sicilia” si parla anche del parcheggio di San Berillo, al centro di una vicenda piuttosto imbarazzante. Cosa ne pensa?

L’aspetto peggiore della vicenda Parcheggio piazza della Repubblica è la dimostrazione pratica che l’azione amministrativa di questa classe dirigente sfugge a ogni tipo di controllo di legalità. Dell’Anac, dell’avvocatura comunale. Persino del collegio di difesa che questa stessa amministrazione ha nominato. In questa situazione è possibile qualsiasi tipo di infiltrazione.

Qual è l’aspetto peggiore (e quello migliore) della vicenda?

Non ci sono aspetti positivi in questa vicenda. Penso che siamo dinanzi al più grande sbracamento amministrativo dopo quelli (Ciminiere, scuole) della Prima Repubblica. Sbracamento amministrativo …. a voler pensare bene.

In generale, che giudizio dà dell’operato dell’amministrazione Pogliese?

Un giudizio totalmente negativo. Manca completamente un progetto di città. Bianco aveva un progetto di città che non è la città in cui vorrei vivere, ma aveva un progetto. Scapagnini (soprattutto la prima amministrazione con Lombardo e Sudano vice sindaco), Stancanelli avevano un progetto. Il progetto di Pogliese è Forza Catania- 11 leoni ( con risultati davanti agli occhi di tutti e W Sant’Agata – mamma dove mi hai messo il sacco?) Per il resto castelli di immondizia, città sott’acqua con due gocce di pioggia, traffico impazzito ed ultimo posto in Italia per qualità della vita.

A proposito, sono “rinati” i liberali: non sarebbe ora di allontanare i finti liberali che infestano la vita politica italiana da tempo?

Usare a sproposito la parola “liberale” senza nemmeno capire cosa significa dovrebbe essere punito con la stessa pena prevista per il reato di appropriazione indebita. Per allontanare i finti liberali devono ritornare in campo quelli veri

Nello Musumeci si vuole ricandidare: ma il centrodestra propone solo soluzioni da “minestra riscaldata”?

Nello Musumeci (come peraltro Pogliese a Catania) è la dimostrazione pratica di come la classe dirigente post missina (l’unica rimasta fuori da Tangentopoli non per onestà ma perché esclusi dall’arco costituzionale) manchi totalmente di cultura amministrativa.

Come Presidente della Provincia ci fece divertire con tante feste di paese alle quali andavamo contenti per mangiare pane condito e ottimo Etna Rosso. Ma amministrare una regione è tutta un’altra cosa. La giunta Musumeci ha prodotto la desertificazione industriale della Sicilia e una gestione della Sanità ancor di più di tipo familistico. Pietoso poi il suo scaricare sugli altri ogni responsabilità. Per converso il centrodestra manca di una classe dirigente autorevole e preparata. Anche se è anni luce lontano da me, chissà un giro di valzer a Cateno De Luca lo farei fare. Lui almeno mette la faccia.

Una volta lei fu promotore del manifesto di “Catania laica”: che fine ha fatto quella proposta? Si può rinnovarla?

Catania laica nacque in un altro contesto: erano i tempi in cui i confini dei consigli di quartiere venivano fatti coincidere dalla politica con quelli delle parrocchie. La nuova Chiesa di Francesco diventata soggetto stabile della sinistra arriva a fare rimpiangere la vecchia Chiesa. Oggi come ieri manca una visione laica della politica ma Catania, che sta raschiando il fondo del barile, necessita, in questo momento, dell’impegno di tutti i volenterosi laici e cattolici.

Lei fu anche consigliere comunale anni fa: che differenza vede con il consiglio di oggi? E’ vero che è il “consiglio dei patronati” e degli ignoranti?

ll peggiore consiglio comunale che abbiamo mai auto. I pochi che si salvano non fanno le dita di una mano. Liste zeppe di ignoranti. Assessori imbarazzanti che sconoscono l’uso della lingua italiana. Ahimè!

Ultima domanda: ma i finti liberali che infestano la vita politica italiana non potrebbero tornare a baciare la pantofola del Papa, dei Piemme e del vasto clero dell’Italietta attuale?

Per scovare i finti liberali bisogna chiedere l’aiuto della sinistra: basta che danno loro una poltrona o un incarico professionale…. ci balzano sopra.

 

 

 

 

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Benanti

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