“Buco di bilancio” al Comune di Catania: fra una settimana la sentenza

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Parola agli avvocati difensori di due imputati, stamane, al processo per il cosiddetto “buco di bilancio” che ha svuotato le casse del Comune di Catania ai tempi dell’amministrazione Scapagnini e che si celebra davanti al giudice monocratico di Catania Alfredo Cavallaro, Pm Andrea Ursino e Giuseppe Gennaro.

Imputati per falso ideologico l’ex sindaco Scapagnini, ex assessori e dirigenti comunali. Il 10 ottobre prossima udienza e probabile sentenza.

Parte civile al processo, il Comune di Catania insieme all’associazione di società civile “Cittainsieme”.
Stamane ci sono state anche le spontanee dichiarazioni del dott. Vincenzo Castorina, già responsabile del servizio di Ragioneria, il quale ha evidenziato la correttezza del suo operato. Ha parlato poi il suo difensore, l’avv. Mario Savio Grasso che, tra l’altro, ha sottolineato che Castorina per le contestazioni relative agli anni 2003-2004 era già in pensione, per quanto invece riguarda il 2005 e 2006 fu richiamato dal sindaco e fu in servizio fino a dicembre 2006.

Inoltre, l’avv. Mario Savio Grasso ha sostenuto che il reato di falso ideologico è un reato definito “fine”, strettamente collegato a quello di abuso d’ufficio, reato già caduto nella fase dell’udienza preliminare con il proscioglimento da parte del Gup, con sentenza passata in giudicato. Il legale ha aggiunto che nessun falso è stato commesso e che in ogni caso mancherebbe l’elemento soggettivo del reato consistente nella coscienza e volontà di mutare il vero mediante la documentazione della falsa rappresentazione della verità.

Ha parlato, inoltre, l’avvocato difensore di Francesco Caruso, ex assessore comunale al bilancio, l’avv. Sergio Chiarenza.

Dall’Accusa, sono stati chiesti 2 anni e 4 mesi per l’ex sindaco di Catania Umberto Scapagnini, per l’ex responsabile del servizio di Ragioneria Vincenzo Castorina e Francesco Caruso in qualità di ex assessore al Bilancio. 2 anni invece, sono stati chiesti per gli ex assessori comunali Mario De Felice, Filippo Drago, Stefania Gulino, Santo Ligresti, Giuseppe Maimone, Domenico Rotella, Salvatore Santamaria, Giuseppe Arena, Giuseppe Siciliano, Nino Strano, Giovanni Vasta e Giuseppe Zappalà.

 “Cittainsieme” parte civile al processo, ha chiesto 200.000 euro per danni morali: l’associazione di società civile ha specificato che la somma sarà ripartita -al 50%- per ristrutturazione di villa Fazio, nel rione popolare di Librino e per interventi sugli asili nido.

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Redazione Iene Siciliane

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