CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
Catania comunale: grazie al centrodestra, l’amministrazione del “neocentro rossazzurro” fa passare le “unioni civili”
Pubblicato il 14 Marzo 2014
Nota “fuori registro” da una serata di parole e prese…per il culo
di iena miscredenteMentre ancora rimbombano le solite celebrazioni dell'”orchestra del comparaggio catanese” –quel variopinto gruppo di “giornalisti”, “intellettuali” e politici in cerca d’autore legati per mero interesse alla “giunta primavera”- dalla serata che ha portato, in consiglio comunale, al voto per il registro delle unioni civili resta il dato politico di una maggioranza divisa, fra chi finisce assente, chi viene colto “sulla via di Aidone”, chi distingue e chi è distinto (ma non in tribuna, sempre sui “gradoni” della politica catanese) e alla fine… il voto decisivo? Di Tuccio Tringale (nella foto con i bambini del suo quartiere, a San Cristoforo), “cuore popolare”, del gruppo di Forza Italia.Insomma, la solita figura di una “maggioranza arlecchino” tenuta insieme solo da interessi e basse logiche di Potere. Uno squallore quotidiano, uno spettacolo da piccoli borghesi di provincia, che solo una realtà come Catania può “ingoiare”: del resto, è una città di abitanti che attendono soltanto il prossimo “vincitore” per saltare sul “carro giusto” e continuare a farsi…i cazzi propri. Come sempre.Insomma, una maggioranza centrista, “cementata” dall’apposito Piddì, si “salva” grazie al centrodestra.Allora, puppi e non, trans e bisex, onanisti solitari e collettivi, salottieri e salottisti, ringraziate Tuccio Tringale. Che alla fine ci voleva un ragazzo del popolo per tirarvi fuori dai “guai”, piccoloborghesi che non siete altro.



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