Catania, il 7 luglio, a Villa Letizia, il ‘Premio Mediterraneo per la Cultura’, organizzato senza fondi pubblici dall’Archigen

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di iena colta

Ci onora occuparci del “Premio Mediterraneo per la Cultura” sulle pagine di ienesicule. Vi chiederete: ma cosa mai avrà a che fare un premio culturale con una linea editoriale irriverente e spesso critica con i vari rappresentanti istituzionali? Adesso ve lo spieghiamo che ci azzecca.

Tanti lettori sapranno che si tratta di un appuntamento apprezzato a livello nazionale e internazionale. Un evento fortemente voluto dal dott. Salvatore Maria Costanzo, per gli amici più stretti Toti, e dalla splendida moglie Caterina Maugeri (entrambi nella foto accanto alla impeccabile professoressa Sarah Zappulla Muscarà), affermati imprenditori con uno stile più unico che raro dalle nostre parti: organizzano l’ambito Premio di tasca loro, senza un solo euro di finanziamenti pubblici, Comune, Provinca o Regione che sia. La loro filosofia è semplice, quanto rivoluzionaria (Salvatore Costanzo può tranquillamente ritenersi il Che Guevara di Sicilia, a dispetto di certi politici che proclamano rivoluzioni culturali e sociali ma solo a parole!): “un’azienda per definirsi tale deve avvertire il dovere di contribuire alla crescita culturale, sportiva e sociale del contesto territoriale in cui opera”. E l’Archigen di Toti e Caterina il suo dovere lo fa in pieno: Premio Mediterraneo per la Cultura, pallannuoto, iniziative sociali, sostegno al FAI e tanto altro ancora.

Tutto questo mentre ci sono associazioni, ed enti di ogni genere, che percepiscono denaro pubblico per organizzare manifestazioni che di culturale non hanno neppure il nome. Il Premio Mediterraneo per la Cultura, invece, non solo è interamente finanziato da privati, non solo può vantare un rapporto sinergico con la prestigiosa Università spagnola di Salamanca, non solo richiama in Sicilia autori e uomini colti inseguiti come tesori, non solo ha il merito di promuovere la cultura siciliana nel mondo, ma addirittura, giustamente aggiungiamo noi, in questa Sicilia che vuol farsi del male a tutti i costi, non ha mai guadagnato neppure l’attenzione di un solo politico siciliano, neppure il più ‘tinto’ assessore alla Cultura. Nessun politico sino ad oggi ha saputo cogliere la valenza culturale, sociale, turistica e morale del progetto, lo ribadiamo a costo zero per le istituzioni pubbliche, che se solo si radicasse maggiormente potrebbe offrire importanti opportunità lavorative a giovani qualificati oltre che diffondere sempre più la sicilianità nel mondo.

Una opportunità che sino ad oggi, oltre all’Ateneo, solo i prefetti hanno saputo cogliere, dalla Annamaria Cancellieri, oggi ministro dell’Interno, all’attuale responsabile territoriale del Governo, la dottoressa Francesca Cannizzo, che per l’occasione ha ritenuto di mettere a disposizione la splendida e autorevole “Villa Letizia”, opera dell’architetto Carlo Sada per volere del noto giurista catanese Gabriello Carnazza, oggi residenza del Prefetto di Catania, che così riapre le sue porte alla città.

Un concetto, quello dell’impresa protagonista del rilancio del territorio, ribadito dal dott. Costanzo, presidente della Fondazione che promuove il Premio, durante la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2012 tenutasi al Rettorato catanese: «Da imprenditore e sostenitore della cultura in tutte le sue sfumature sono fermamente convinto che un’azienda, a prescindere dal settore in cui opera deve dedicare risorse alla cultura e al sociale. Questo evento coinvolge un entourage di circa cento risorse professionali, che hanno lavorato all’organizzazione della manifestazione. È la dimostrazione – ha concluso il dott. Costanzo- che investire sulla cultura vuol dire creare occupazione, alimentare l’economia e incentivare le giovani menti: se pensassimo di estendere l’iniziativa, per almeno una settimana, anche alle sole province della Sicilia orientale, i numeri si moltiplicherebbero e il quadro delle prospettive si amplierebbe notevolmente».

“Il Premio Mediterraneo per la Cultura” in questi anni ha portato a Catania nomi prestigiosi del panorama culturale nazionale, come sottolineato da Caterina Maugeri, responsabile dell’azienda sostenitrice dell’evento “Archigen”: «Dal 2006 ad oggi abbiamo avuto il piacere di ospitare personalità di grande rilievo, quali Silvana Grasso, Elisabetta Sgarbi, Giuseppe Bonaviri, Giovanni Reale, Mario Andreose, Giordano Bruno Guerri, Luciano Garofano per la sezione nazionale. Per quella estera Rawdha Zaouchi – Razgallah, Myriam Tanant, Joaquin Espinoza Carbonell, Vicente Gonzàles Martìn ed Anteos Chrysostomides».

Il Premio Mediterraneo per la Cultura, nato nel 2006, è diventato come dicevamo una Fondazione. L’obiettivo è quello di continuare un percorso culturale che ha visto protagonista l’originale formula di premiazione: un traduttore straniero, che si impegni a tradurre un’opera di uno scrittore siciliano nella propria lingua, e un autore che si sia distinto a livello nazionale per la propria attività culturale. Da oggi, attraverso la Fondazione, seguendo formule diverse, si cercherà non solo di dare un impulso alla cultura ma si svilupperanno iniziative in Italia e all’estero, che interesseranno e coinvolgeranno principalmente i giovani.

L’evento affronterà il tema della cultura a 360 gradi e si articolerà in due sezioni. La prima, internazionale, vedrà Sarah Zappulla Muscarà, docente dell’Università di Catania, ispiratrice e coordinatrice dei progetti di cooperazione multiculturale con l’Università di Salamanca, grazie alla collaborazione con Vicente Gonzàles Martìn, preside della facoltà di Filologia Italiana dell’ateneo spagnolo.

Un percorso dunque in continuo divenire, che anche quest’anno oltrepassa i confini italiani: «Seppur in una veste nuova – ha affermato Zappulla Muscarà – ma nel segno della continuità, lo sguardo è rivolto alla “culla del sapere” rappresentata dal bacino del Mediterraneo». Durante la seconda sezione, quella nazionale, Giordano Bruno Guerri converserà con ospiti d’eccezione quali Alain Elkann, Annamaria Bernardini De Pace e Roberto Gervaso.

Per maggiori informazioni www.fondazionepremiomediterraneo.it

 

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Redazione Iene Siciliane

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